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La lettura condivisa

un approfondimento sulle varie forme del leggere insieme, a Bologna e non solo

Leggere insieme a Bologna è l'incontro annuale tra i gruppi del territorio, nato con l’obiettivo di creare uno spazio di protagonismo per le tante persone che organizzano e partecipano a una delle pratiche di lettura più amate, i gruppi di lettura.

Sono tante infatti le biblioteche, librerie, associazioni, privati cittadini e cittadine che organizzano incontri periodici per ritrovarsi insieme a parlare di libri.

75 i GdL attivi a Bologna censiti per la prima volta nel 2019, un numero fin da subito sorprendente. Nell’occasione sono state avviate diverse azioni proposte dai vari partecipanti ai GdL, tra cui la raccolta e la promozione delle attività dei vari GdL a cui è dedicata un’area su pattoletturabo.it e l’organizzazione di incontro annuale. 
Dopo il momento di difficoltà dovuto alla pandemia, attualmente sono 74 i Gdl attivi a Bologna, di cui almeno 19 nati tra 2022 e 2024, molti dei quali dedicati ad bambin* e adolescenti.

La prima edizione di Leggere insieme a Bologna si è svolta il 23 settembre 2019, un momento di confronto, racconto, e scambio di pratiche, esperienze.
L’edizione del 2024 di Leggere insieme a Bologna si terrà giovedì 11 ottobre h 17:30 a Serra Madre, il nuovo centro di produzione culturale di Kilowatt dedicato all’immaginazione ecologica alle Serre dei Giardini Margherita. Di seguito alcuni approfondimenti su questa pratica e sulle sue evoluzioni e diramazioni, più o meno recenti. 


I GdL in Italia

Gruppi di lettura, club del Libro, social reading, silent book party: sono tante e con sfumature diverse le occasioni per ritrovarsi insieme a leggere e parlare di libri, una pratica che piace sempre di più.
Ultimamente se ne è parlato molto e con approcci diversi anche a marzo 2024 durante il Convegno delle Stelline, a Milano: la lettura condivisa è stata inserita tra le pratiche innovative in Attraversare i territori narrativi; attribuendo alla lettura in gruppo un ruolo di riscatto sociale in Il valore sociale della lettura; individuando come strategia comunicativa in Nuove strategie di promozione della lettura; facendone un focus specifico in La lettura condivisa.

A inizio maggio 2024, anche le biblioteche di Romagna hanno organizzato un momento di confronto e approfondimento durante la giornata dei Gruppi di lettura in Festa alla biblioteca Trisi di Lugo.Un’occasione per chiamare a raccolta i GdL del territorio, divisi in tavoli di lavoro per raccontate e scambiare esperienze, coinvolgendo anche Alphaville uno dei GdL di Bologna e l’ufficio di coordinamento del Patto per la lettura di Bologna.

A Firenze, all’interno della rassegna Dialoghi Urbani a dicembre 2023 è stato organizzato un confronto tra i Patti per la lettura di Firenze e Bologna. Nella nuova edizione prevista tra settembre e dicembre 2024, verrà presentata una nuova attività, I libri degli altri dove autori e autrici incontreranno i gruppi di lettura della città, creando un grande gruppo di lettura cittadino.
Per approfondire
Tra le prime piattaforme a livello nazionale che ha cercato di mappare e raccogliere i Gdl in Italia, ci sono la Rete dei gruppi di lettura e il Raduno dei gruppi di lettura organizzato dal Festival della Microeditoria di Chiari, prima Capitale del libro nel 2020.
Tra i libri da leggere, segnaliamo I gruppi di lettura: come, dove e perché leggere insieme di Luigi Gavazzi, Editrice bibliografica, 2019.


LEGGERE IN SILENZIO: i silent book party e i silent book club

Nati probabilmente dalla difficoltà di ricavarsi nicchie di silenzio e per isolarsi dalle continue sollecitazioni di tutti i giorni, stanno affermandosi sempre di più i silent book party e i silent book club.
I silent book club sono un fenomeno partito dagli Stati Uniti nel 2012, con una propria rete internazionale e di recente approdato anche sui social. Si tratta di un format meno tradizionale ma semplice, apprezzatissimo e replicabile in numerose situazioni. Gli eventi del Silent Book Club sono gratuiti e quasi sempre a supporto e in collaborazione con le realtà locali.
Amic* e sconosciut* si riuniscono in un luogo e in un orario stabilito, condividono le loro letture e si immergono in un’ora di lettura silenziosa e sostenuta. Alla fine dell’ora, i/le partecipant* hanno la libertà di socializzare oppure no, a seconda delle loro preferenze.

Ne è un ottimo esempio quello raccontato dalla content creator Francesca Crescentini @tegamini su Instagram, nell’incontro del Silentbook club Cuscini – un book club riposantissimo, ospitato in un negozio di arredamento milanese e così descritto da @tegamini “Leggere. In pace e comodità. Ogni cuscinante ha portato un libro diverso – l’idea è proprio quella di non dover seguire un percorso a tappe o di doversi “preparare”, ma di andare avanti con quello che stiamo leggendo e buonanotte –, ha trovato un cantuccino dove accomodarsi a goderselo e poi l’ha condiviso col resto della ciurma. Insomma, una mezz’ora per leggere e un’altra oretta per chiacchierare e curiosare i libri altrui. Si sta insieme, si scoprono titoli e ci si confronta.” In Italia, molte librerie hanno sperimentato con questo format: a Cantù, in provincia di Como, la libreria Libooks ha ospitato il suo primo silent book club in un’atmosfera familiare e casalinga, con muffin, tè, candele e fiori.

A Milano, la libreria Scatola Lilla di Cristina Di Canio - libraia tra l’altro molto seguita su Instagram - ha replicato il format con grande successo. Sempre a Milano, il progetto Viaggiare coi libri ha guadagnato popolarità grazie alle book influencer Giulia Buzzoni e Gaia Lapasini, le quali organizzano veri e propri ritiri di lettura nella natura e reading party - come l’evento tenutosi presso l'Ècate Caffè Libreria. Anche la booktuber Ilenia Zodiaco, in collaborazione con l’agenzia di viaggio Ecoway Travel, porta i propri lettori in montagna, dove vengono organizzati ritiri di lettura con escursioni, workshop su tecniche per allenare l’attenzione e riflessioni collettive sull’importanza della lettura - senza mai rinunciare alle sessioni di lettura individuali.

Anche a Roma si svolgono eventi simili: l'Urban Book Club, che si definisce la prima Book Club Community itinerante, ha organizzato un reading party sulla terrazza dell’Ostello Bello, mentre il progetto Tlon, creato da Maura Gancitano e Andrea Colamedici, ha tenuto un party letterario presso la Libreria Teatro Tlon. In Puglia il format del silent book party sta riscuotendo molto successo: a Bari il collettivo Bandelle, in collaborazione con l’attivista letteraria Ilenia Caito, organizza gli incontri sui tetti della città vecchia, invece a Barletta il Circolo Marida collabora con il Mondadori Book Store per dare vita ai suoi reading party.

In Emilia-Romagna, la Biblioteca Classense di Ravenna ha organizzato tre silent reading estivi all’aperto, con l’invito a portarsi, insieme al proprio libro, anche cuscini, coperte e luci, per creare un’atmosfera ancora più confortevole e familiare. I prossimi appuntamenti sono già sold out. A Bologna c’è Baak, libreria indipendente con bistrot, che ha riproposto il format, ospitando anche #bobooks di Annalisa Senatore, @annamatita su Tiktok e Instagram.

I silent book party sono la variante più ‘festaiola’ dei Silent book club: rappresentano un fenomeno globale in continua espansione: oltre 1000 presidi in 50 paesi, gestiti da volontari locali. Le persone che amano la lettura si riuniscono in spazi aperti e pubblici: bar, caffè, librerie, biblioteche, per leggere in silenziosa compagnia. L’idea dei silent book party si fa risalire al 2012, a San Francisco nel 2012, grazie a Guinevere de la Mare e Laura Gluhanich, e come conseguenza di una duplice esigenza: godere della della lettura e della compagnia degli amici, ma senza quelle che nei book club tradizionali a volte vengono vissute come pressioni, ad esempio la necessità di finire un libro entro una scadenza o di dover sostenere un dibattito pubblico. Nasce da qui il concetto di silent book party¸ dove non ci sono letture assegnate, la partecipazione completamente libera, indipendentemente dal tipo di libro che si sceglie di portare: ebook, audiolibri, fumetti, romanzi e così via.

Uno dei primi e più noti esempi di silent book party è Reading Rhytms, nato a New York, grazie a quattro ventenni che lo hanno inaugurato sul tetto del loro condominio. Dopo il successo del format e la grande affluenza, l’evento viene ora ospitato in location diverse, tra le più belle della città. Alle consuete ore dedicate alla silenziosa e approfondita lettura, solitamente fa seguito il vero e proprio momento party, com musica, cibo e bevande.
I silent book party sono considerati ancora una forma di socializzazione letteraria e innovativa, in cui la lettura diventa un’attività comunitaria e inclusiva. Viene promossa una cultura della lettura libera e condivisa, che valorizza il piacere di leggere insieme in silenzio e il senso di appartenenza a una comunità globale di lettori.

Un fenomeno recente e altrettanto popolare sono le live di lettura, format ideato e proposto per la prima volta in Italia da Megi Bulla - @labibliotecadidaphne e anche su TikTok - che avvia una live in cui, comodamente posizionata su una poltrona si registra mentre legge per ore. L’idea è semplice, ma vincente: nasce durante il periodo di pandemia e fa leva su un bisogno di condivisione, già abbastanza forte durante i mesi di lockdown e sentito particolarmente dai giovani utenti di BookTok.

Il concept, quindi, sottolinea proprio quell’idea di lettura come pratica condivisa: chi legge ha l’esigenza di sentirsi parte di qualcosa. Le live di lettura rappresentano un’esperienza di condivisione molto apprezzata soprattutto tra giovani lettori e lettrici, che si sentono parte di una community, percepita come un luogo sicuro e non giudicante né performante.

Forse proprio per Ia loro forma nello stesso tempo innovativa e classica, ultimamente si sta assistendo a sempre più frequenti incursioni nel campo della moda: nel 2024 Prada ha tenuto il suo primo gruppo di lettura, il Miu Miu Literary Club. L’evento si è svolto in una location esclusiva, in cui grandi nomi del panorama letterario italiano contemporaneo hanno moderato la discussione. Le due giornate sono state caratterizzate dalla tematica di approfondimento, le “scrittrici dimenticate” Alba de Cespedes e Sibilla Aleramo.
Un approccio ai reading party, quello della casa di moda, sicuramente differente dal solito, e di cui si potrebbero contestare alcune caratteristiche: la natura esclusiva del book club - dalla location agli outfit unicamente Prada, alle modalità di partecipazione - che trova invece la sua origine pratiche sociali dal basso, e la caratteristica spiccatamente social e commerciale che tende a snaturare il concetto stesso di book club. E quest’anno anche la campagna di comunicazione di Donna Karan ha messo libro e lettura al centro dei suoi messaggi, come dimostrano non solo le location delle foto (in librerie e biblioteche), ma anche un'edicola pop up sarà possibile scambiare un libro.

Quali sono le caratteristiche comuni di queste forme di lettura condivisa? Quella che viene ritenuta più attraente è l'assenza di 'ansia da prestazione’. Non esistono scadenze per finire un libro né la pressione di dover sostenere un dibattito pubblico su di esso. Questo li rende accessibili e rilassanti, favorendo una partecipazione gratuita spontanea e serena. Inoltre, il rifiuto del protagonismo a favore dello stare insieme è sottolinea il valore del silenzio e dell’ascolto.Durante questi eventi, non c'è spazio per la competizione o l'auto-promozione; al contrario, si valorizza il piacere di condividere un'esperienza comune, in cui il silenzio diventa una forma di comunicazione profonda e rispettosa.

Un paradosso interessante è rappresentato dall'uso dei social media per immortalare questi momenti, nonostante l'assenza di smartphone durante l'evento stesso. Questo contrasta con l'idea di dedicarsi completamente alla lettura e all'ascolto, evidenziando una tensione tra la necessità di promuovere e documentare gli eventi e il desiderio di creare uno spazio di tranquillità e connessione autentica. Inoltre, molti di questi incontri iniziano a vedere richieste di associazione, membership e partecipazione su invito, il che potrebbe allontanarli dalla loro origine libera e comunitaria. Questo fenomeno solleva interrogativi sul futuro di tali eventi e sulla loro capacità di mantenere l’essenza che li ha resi così popolari e amati dai lettori di tutto il mondo.