Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e le immagini e con l’oggetto libro/pubblicazione?
A me le parole son sempre piaciute. Mi piace il suono. Mi piace vederle scritte. Mi piace anche parlare. Quando c’è un testo scritto su un’immagine leggo sempre prima il testo, poi guardo le figure. Quando leggevo i fumetti per me non era molto diverso dal leggere un libro, perché i disegni li scorrevo in fretta, un po’ come didascalie visive della storia. Sono stata una vorace lettrice fin da bambina. Oggi leggo molto meno, ho meno tempo e meno pazienza. Però mi sono sempre piaciuti molto i libri, anche i libri illustrati. Mia madre che era maestra mi portava da piccola alla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna, nei primi anni 80, e ne uscivamo con i cataloghi e una serie di libri meravigliosi. Avevo anche diversi numeri di una rivista che si chiamava “L’illustrazione dei piccoli” e che era un piccolo capolavoro di editoria per bambini. Io ritagliavo le foto e le illustrazioni e le appendevo in camera. Così ho rovinato le riviste però...
Quali sono i testi significativi nella tua formazione?
Mi ricordo molto chiaramente le epifanie di alcune letture di bambina, come Il gabbiano Jonathan Livingston di Bach, La collina dei conigli di Adams, L’estate incantata di Ray Bradbury, i racconti di Isaac Asimov. Ho amato molto la fantascienza. Mi faceva viaggiare in mondi pieni di altri possibili. Poi da ragazzina ricordo particolarmente la lettura di Delitto e castigo e dei Demoni di Dostoevsky. Poi Gogol, Nabokov, Bulgakov. Soprattutto Bulgakov mi piaceva e mi piace ancora. Poi gli Amori ridicoli di Kundera, Siddharta e Narciso e Boccadoro di Hesse. Dopo ricordo per esempio la Trilogia della città di K, un magnifico libro di Agota Kristof, che mi colpì molto. L’isola di Arturo di Elsa Morante, Calvino...quasi tutto. Forse le Cosmicomiche e le Lezioni americane soprattutto. Gianni Rodari! Boris Vian, che mi dava sempre il mal di stomaco quando lo leggevo, come se anche a me dovesse crescere una ninfea mortifera in corpo. Tardi ho scoperto Goliarda Sapienza e il suo bellissimo L’arte della gioia. Mi è piaciuto così tanto che dopo ho letto quasi tutto quello che ha scritto.
Biblioteche, archivi, librerie, rete: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste, fumetti utili per le tue ricerche?
Mi capita spesso di chiedere consiglio agli amici per scegliere nuove letture. Talvolta sono stati forieri di vere scoperte! Come nel caso di un’amica americana che mi ha fatto scoprire diversi autori che non conoscevo. In rete vado spesso a comprare i libri che già conosco o a cercarne altri, magari pubblicazioni straniere. Vivo in provincia e benché ci siano nel mio paese due belle librerie è molto difficile trovare testi specifici. Le biblioteche le ho frequentate fino a un paio di anni fa, sia per me che per cercare libri con mio figlio. Devo dire che ho poca memoria e mi rendo conto saltuariamente che alcuni libri per me importanti non ce li ho, perché li avevo presi in prestito! Mi piace anche leggere libri di altri quando mi capita di passare del tempo ospite in case non mie...
Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la pratichi?
Un po’ tutto, dipende dai momenti. Ci sono fasi in cui la lettura è un viaggio e il libro la mia nave. Altri momenti più di studio, per tentare di capire cose che non capisco. Altri ancora sono di svago. Diciamo che non riesco a leggere per leggere. Sono comunque selettiva e se scopro che un libro è una fregatura lo abbandono.
Quali sono le letture che hanno contribuito al tuo percorso artistico? Quali libri, riviste, fanzine, fumetti si accumulano sul tuo tavolo di lavoro?
Al mio percorso di musicista hanno contribuito senza dubbio Silenzio di John Cage, che ho letto (negli anni) più volte. Poi i libri di Pauline Oliveros e le sue riflessioni sul processo d’ascolto profondo (deep listening) e la composizione. Poi trasversalmente il surrealismo russo. I Disastri di Daniil Charms, che ho scoperto per caso, senza saperne nulla, e che a diciott’anni risuonavano coi pezzi degli Skiantos che ascoltavo… L’assurdo, il demenziale, il surreale, il futurismo. Tutte queste modulazioni del pensiero, dell’espressione, del linguaggio, queste svolte repentine verso aspetti sorprendenti della realtà, o della irrealtà, mi hanno sempre parlato.
Scrivere non è qualcosa che ho sempre fatto. Pratico da alcuni anni una specie di scrittura automatica, diciamo “guidata”, che mi aiuta a contattare dei pensieri che altrimenti non saprei esprimere. I testi delle mie canzoni invece mi pare arrivino dal suono, da un fluire di sillabe sul margine di una melodia. Non sono sicura, perché è ancora tutto molto nuovo.
Tieni dei libri, fumetti, riviste in casa? Se si, ci racconti brevemente come è o non è organizzata la tua libreria?
Libri ne tengo, sì, ma la libreria non è grande e i libri si accumulano in doppia fila: dietro i più vecchi, davanti i più recenti o quelli che ancora non ho letto. C’è un piano in alto per la poesia, Rudolf Steiner, Osho, Jodorowsky, Castaneda, testi spirituali e arti magiche, un piano per la narrativa, uno per la musica e uno per saggi, manuali, varie ed eventuali. Poi c’è una seconda libreria per gli spartiti. Sono libri anche loro…
Hai dei consigli di lettura da suggerire?
Sicuramente Leonora Carrington e il suo magnifico Cornetto acustico, poi Matthew Phipps Shiel e La nube purpurea, un romanzo del 1901 molto d’attualità! Poi suggerirei di andare a scoprire, per chi non li conosce già, gli artisti che hanno scritto e/o disegnato (anche) per i bambini, come Bruno Munari, Antonio Rubino, autore futurista di Viperetta, Fiabe del tempo futuro e di altri libri bellissimi, Remy Charlip, coreografo, ballerino con Merce Cunningam, disegnatore, scrittore di decine di libri per l’infanzia di cui alcuni tradotti in italiano (Niente, Sembra proprio neve...). Io credo che questi libri siano piccoli capolavori preziosi anche per i grandi.
Silvia Tarozzi sarà ospite a Rocket Girls a cura di Laura Gramuglia a NEURADIO/MAMbo, mercoledì 20 ottobre h 18.30. Seconda tappa autunnale della rassegna che prosegue fino a dicembre ogni due mercoledì del mese h 18.30, sempre in diretta web dalle 18.30 e live al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Anche per questo ciclo di incontri, un podcast sarà sempre disponibile al termine di ogni incontro su tutti i canali della rassegna. I libri consigliati dalle artiste sono disponibili al prestito presso le biblioteche cittadine e in vendita presso Libreria Trame Bologna.
Silvia Tarozzi è violinista, improvvisatrice, compositrice e cantante. Diplomata in violino, musica da camera e musica antica, la sua personale ricerca sul suono e sul gesto strumentale si esprime nelle numerose collaborazioni artistiche con compositrici e compositori del suo tempo, tra cui Pascale Criton, Éliane Radigue, Pauline Oliveros, Philip Corner, Cassandra Miller, Martin Arnold, Pierre-Yves Macé. Compone lei stessa per i propri progetti musicali: “Mi specchio e rifletto”, un disco di canzoni e composizioni ispirate alle poesie di Alda Merini è stato pubblicato nel 2020 dall’etichetta americana Unseen Worlds ottenendo ottime critiche a livello internazionale. Si esibisce regolarmente in sale da concerto internazionali e Festival in Europa, Stati Uniti, Canada e Messico e la sua musica e concerti live sono stati trasmessi da BBC, France Musique, Radio Rai, ORF. Suona da quasi vent’anni in duo con la violoncellista Deborah Walker ed insieme hanno sviluppato un originale repertorio che spazia dalle composizioni a loro dedicate da compositrici e compositori a progetti personali ispirati alla tradizione del canto corale femminile emiliano, all’improvvisazione.
È la violinista dell’ensemble francese Dedalus, dedicato alla musica contemporanea sperimentale. Dal 2012 crea e dirige insieme a Giovanna Giovannini il Piccolo Coro Angelico, coro di ricerca vocale e musicale per bambini nato nell’ambito di Angelica - Centro di Ricerca di Bologna. Pubblica per le etichette discografiche Unseen Worlds, I dischi di Angelica e New World Records
Puoi trovare libri/letture segnalate da Silvia Tarozzi disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su EmiLib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.