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copertina di Tiffany Vecchietti

Tiffany Vecchietti

Voci dal verbo LEGGERE | in occasione dell’uscita del suo primo romanzo scritto insieme a Michela Monti, qualche domanda su libri e letture a Tiffany Vecchietti | novembre 2023 

Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e le immagini e con l’oggetto libro/pubblicazione?

Direi che, prima di ogni altra cosa e forse molto banalmente, i libri sono stati uno dei primi rimedi contro la solitudine. La loro scoperta coincide per me con la possibilità di non sentirmi più sola, in ogni declinazione. Sono anche stati un modo per esplorare il mondo, dalla nebbia fittissima e immobile della provincia bolognese, e per mettermi nei panni di vite e storie lontane e vicine. Sono sempre anche stati un rituale, perché nelle biblioteche potevo fermare il tempo e trascorrere ore a guardare ogni singolo titolo e a leggere trama dopo trama prima di decidere, per poi ricominciare. Un'esperienza sensoriale ancor prima di quella intellettuale, dall'odore delle pagine, passare le dita sulla carta ruvida. Un ponte e una via da accesso. Corpo e mente, interno ed esterno.

Quali sono i testi significativi nella tua formazione?

Penso che siamo fondamentalmente la somma di tutte le pagine lette, anche quelle terribili, e anche quelle che abbiamo dimenticato. Scegliere per me è sempre difficile, ma cercando di ridurli all'essenziale per le varie tappe della mia vita finora, questi sono fondamentali:
Matilda di Roald Dahl, La bussola d'oro di Philip Pullman, La storia di Elsa Morante, Una questione privata di Beppe Fenoglio, La nausea di Jean Paul Sartre, Il maestro e Margherita di Bulgakov, Perdido Street Station di China Miéville, Calibano e la strega di Silvia Federici.

Biblioteche, archivi, librerie, rete: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste, fumetti utili per le tue ricerche?

Ognuna di queste può essere una fonte utile per le ricerche, soprattutto per ciò che riguarda il recupero di volumi introvabili o presenti solo nel circuito bibliotecario. Io, poi, sono una grande fan dell'ambito digitale, grazie alle biblioteche collettive che si sono venute a creare o ai database che permettono di reperire materiale in lingue diverse, spesso non ancora pubblicati in Italia (o meglio, che non lo saranno mai). Nell'ambito del fantastico, che è la mia materia di studio, esiste pochissimo materiale in italiano, spesso non aggiornato, e sarebbe impensabile non rivolgersi alla rete.

Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la pratichi?

La pratico in ogni sua forma e modo. Mi piace che la lettura sia sempre un pilastro per ogni tuo stato d'animo e predisposizione, ed è anche il grande valore e la grande ricchezza che leggere conferisce a chi apre un qualsiasi libro. Ci sarà sempre quello giusto per il momento che stai vivendo o per le tue esigenze. E quando non c'è, forse è in elaborazione o, addirittura, ti puoi spingere ancora più in là: puoi crearlo.

Quali sono le letture che hanno contribuito al tuo percorso artistico? Quali libri, riviste, fanzine, fumetti si accumulano sul tuo tavolo di lavoro?

Non so se possiamo definirlo un percorso artistico, perché mi sembra più somigliante a un tunnel senza via d'uscita. Il primo libro fantasy o di fantascienza che ho preso in mano credo fosse Frankenstein di Mary Shelley, che amo visceralmente, ma so che non ho mai smesso da lì in poi. Penso a Sandman e il Nessundove di Neil Gaiman, che mi hanno quasi introdotta alla possibilità che la magia fosse dietro l'angolo, o Valerio Evangelisti con Eymerich, scoprendo che anche a Bologna si possono scrivere storie fantastiche. Quando cercavo dell'avventura, l'ho trovata ne Gli inganni di Locke Lamora di Scott Lynch, mentre il grande amore per le creature è scattato dopo Intervista col vampiro di Anne Rice. Poi con la maturità sono anche arrivate le autrici che mi hanno cambiato la vita, da Terramare fino a giungere a La mano sinistra del buio con Ursula LeGuin, Angela Carter con la sua Camera di sangue, Woman on the edge of time di Marge Piercy, Fledgling di Octavia Butler. Ma successivamente Erin Morgenstern, Catherynne Valente, Leigh Bardugo e Susanna Clarke. E non sono mancate le autrici italiane, come Nicoletta Vallorani di Eva e di Avrai i miei occhi, l'incredibile Sirene di Laura Pugno, La stirpe e il sangue di Lorenza Ghinelli.

Tieni dei libri, fumetti, riviste in casa? Se si, ci racconti brevemente come è o non è organizzata la tua libreria?

Caos è forse la parola più adatta a descrivere la (dis)organizzazione della mia libreria, ma anche del mio tavolo da pranzo, della scrivania e di ogni spazio che può sorreggere libri. Tra ciò che leggo, quello che traduco e i molti libri e fumetti che ricevo data la mia attività online legata ai libri, la situazione è quantomeno precaria. Quindi, il primo suggerimento è senza dubbio: non fate come me. Ne dono il più possibile al circuito bibliotecario, anche perché spesso sono novità e il nostro sistema ne ha un gran bisogno - soprattutto in provincia, ma continuano a propagarsi come talee.

Hai dei consigli di lettura da suggerire?
Certo, qualche novità preziosa. Prima che chiudiate gli occhi di Morena Pedriali Errani, L'archivio dei finali alternativi di Lindsey Drager e Seppellitemi lassù in montagna di Francesca Tacchi.


Giovedì 16 novembre h 19 al Centro delle donne di Bologna è stato presentato BRUCIA LA NOTTE di Michela Monti e Tiffany Vecchietti (Mondadori), primo volume di una dilogia distopica con elementi fantasy ambientata in Romagna. 


Tiffany Vecchietti, minerbiese ma ormai adottata dalla città di Bologna, classe 1989, è traduttrice di romanzi fantasy e libri per ragazz* e art director, online parla di libri dal 2015 attraverso la sua identità (poco) segreta, AKA Miss.Fiction. I suoi hobby preferiti sono la lotta di classe e il transfemminismo. Brucia la notte pubblicato da Mondadori 2023 è il suo primo romanzo, scritto a quattro mani con Michela Monti, primo volume di una dilogia distopica con elementi fantastici ambientata in Romagna.