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#LETTUREsulTavolo | Paolo Bufalini

un format settimanale per raccontare libri e letture al Nuovo Forno del Pane 
14 ottobre 2020 | sei domande a Paolo Bufalini

Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e con l’oggetto libro/pubblicazione?
Leggo molto sin da piccolo, quindi direi che la scrittura, in particolar modo la narrativa, è la forma espressiva che frequento da più tempo.

Quali sono i testi significativi nella tua formazione artistica? 
Nella mia formazione artistica non saprei dire, ti posso però dire quali sono i libri cui sono più legato, che hanno strutturato maggiormente la mia sensibilità e che mi hanno ossessionato più a lungo. Premesso che citarli tutti sarebbe impossibile, e che qualsiasi lista di questo tipo è inevitabilmente parziale, direi: L'educazione sentimentale di Flaubert, La coscienza di Zeno di Svevo, La Preda di Irène Némirovskiy, L'uomo senza qualità di Musil, Autodafè di Canetti e in generale Dostoevskij, Don DeLillo, Camus, Burroughs, Bukowski, Moravia, Cèline, Franzen, Bellow, Mark Fisher. Per quanto riguarda i testi sull'arte, citerei Contro l'interpretazione di Sontag e Logica della sensazione di Deleuze.

Biblioteche, archivi, librerie: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste utili per le tue ricerche?
Non credo che tra la lettura e la pratica artistica, nel mio caso, ci sia una connessione diretta. Anzi, generalmente quando sto lavorando concretamente a qualcosa leggo meno del solito. Raramente mi è capitato che una lettura mi suggerisse delle immagini o delle sensazioni traducibili visivamente (tra i pochi casi mi vengono in mente alcuni racconti di Rodolfo Wilcock e Amy Hempel, e alcune poesie di Milo de Angelis). Per me la lettura è un momento a sé, che mi assorbe totalmente, slegato dai fini artistici, e che tuttavia costituisce il sostrato intellettuale ed emotivo dei miei lavori. Per quanto riguarda i luoghi, leggo principalmente a casa. Frequento poco le biblioteche, preferisco comprare i libri, e averli sottomano in ogni momento.

Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la usi?
Per me la letteratura è in primo luogo uno strumento di comprensione del mondo, anche (forse soprattutto) quando si tratta di opere di finzione.

Quali sono le letture che contribuiscono al tuo percorso creativo durante questa residenza? Quali libri, riviste, fanzine si accumulano sul tuo tavolo di lavoro? 
Tra le letture più significative che ho fatto di recente ci sono Martin Eden di Jack London, La carta e il territorio di Houllebecq, L'infanzia di Gesù di L. M. Coetzee, Uomini e topi di Steinbeck, Arte e Il Dio del massacro di Yasmina Reza. Attualmente sto leggendo Come vedere il mondo di Mirzoeff, Radical Choc di Ventura e Con passi giapponesi di Patrizia Cavalli, ma in modo un po' discontinuo, perché sto realizzando delle nuove sculture.

Hai dei consigli di lettura da suggerire?
Consiglierei tutti i libri e gli autori menzionati finora. In aggiunta direi Essere senza casa di Gianluca Didino, che ho anche invitato al public program del Nuovo Forno del Pane, e un racconto di Aimee Bender intitolato Il protagonista.


Paolo Bufalini (Roma, 1994). Dal 2013 risiede a Bologna, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Tra il 2016 e il 2019 ha affiancato alla sua pratica artistica la gestione dello spazio espositivo no-profit TRIPLA. Recenti esposizioni includono sedi quali: Palazzo San Giuseppe (Polignano a Mare); Lapsus (Timisoara); Neverneverland (Amsterdam); Das, Raum, Adiacenze, Pinacoteca Nazionale, P420, Gelateria Sogni di Ghiaccio (Bologna); State Of, Macao, Dimora Artica, GAFF (Milano).

Puoi trovare libri/letture segnalate da Paolo Bufalini disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su Emilib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.


#LETTUREsulTavolo è un percorso di promozione circolare/integrata a cura del Patto per la lettura di Bologna e MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna insieme ad artiste e artisti del Nuovo Forno del Pane.