Allegro cuore, batti pienamente
di tutta beninanza, lei verrà.Da questo spiffero alla porta, magra
ci passa che è un piacere aprile e maggio.Su con la gioia dunque, batti, batti,
preparati a fare fistinanza.-- Frammento di Re Enzo (da Tresor)
Giulia Martini presenta Tresor (Interno Poesia) in dialogo con Riccardo Frolloni (Lo spazio letterario).
In collaborazione con Lo spazio letterario.
In collaborazione con Lo spazio letterario.
Tresor di Giulia Martini opera un originale connubio tra gesto lirico e riuso programmatico della parola già detta e già scritta, frutto di un ascolto, empatico e attivo, che attraversa secoli di suoni e di ritmi.
Il fil rouge che si dipana nelle quattro sezioni del libro è il recupero dei primi documenti che attestano l’italiano antico, alla ricerca di un punto d’origine della lingua e della sua significazione: dalle iscrizioni murali ai documenti notarili, dagli atti di vendita ai conti navali, una molteplicità di materiali accomunati da un uso pragmatico del linguaggio, cioè che dà forma alla realtà in cui viviamo.
Così vuole essere la parola poetica di Martini: una parola concreta, che inabita di giorno in giorno la bocca insieme al bere e al mangiare; una parola che è anzitutto evento e gesto.
I suoi testi catturano nitidamente un presente in cui l’Io emerge e si definisce nelle sue relazioni con gli altri, in tranches de vie intime e collettive, manifestando con forza un radicale desiderio di comunione.
La sua lirica è intrinsecamente dialogante con un Tu che si apre ad un Voi, e incarna l’epifania dell’indistinzione tra la voce altrui e la propria, tra noi e gli altri.
Il fil rouge che si dipana nelle quattro sezioni del libro è il recupero dei primi documenti che attestano l’italiano antico, alla ricerca di un punto d’origine della lingua e della sua significazione: dalle iscrizioni murali ai documenti notarili, dagli atti di vendita ai conti navali, una molteplicità di materiali accomunati da un uso pragmatico del linguaggio, cioè che dà forma alla realtà in cui viviamo.
Così vuole essere la parola poetica di Martini: una parola concreta, che inabita di giorno in giorno la bocca insieme al bere e al mangiare; una parola che è anzitutto evento e gesto.
I suoi testi catturano nitidamente un presente in cui l’Io emerge e si definisce nelle sue relazioni con gli altri, in tranches de vie intime e collettive, manifestando con forza un radicale desiderio di comunione.
La sua lirica è intrinsecamente dialogante con un Tu che si apre ad un Voi, e incarna l’epifania dell’indistinzione tra la voce altrui e la propria, tra noi e gli altri.
Giulia Martini è nata a Pistoia e vive a Firenze. A giugno 2018 ha pubblicato il libro di poesie Coppie minime (Interno Poesia). Ancora per Interno Poesia, ha curato l’antologia Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90, uscita in tre volumi fra il 2019 e il 2022. Nel 2023 ha conseguito un dottorato di ricerca con una tesi intitolata L’apocalisse dialogica. Forme e funzioni degli scambi di battute nella poesia italiana del Novecento.