Serge Quadruppani, Saturno, Torino, Einaudi, 2013
«La bestia lo fissa attraverso il vetro. Sarà stato il caldo inusuale a spingerla ad avvicinarsi tanto, forse alla ricerca di acqua, oppure l’ha stordita talmente da portarla a vagabondare. Il lungo muso affilato è immobile, le orecchie drizzate hanno un fremito leggerissimo e continuo. L’uomo e la bestia si fissano. Lui si sente come in bilico su un fossato le cui acque scure lo chiamano. La bestia...»