Nell'ambito della XIX edizione del Festival La violenza illustrata: Radicate nel futuro Reading dalla raccolta di poesie di Susana Chávez Castillo Prima tempesta. Non una donna di meno, non una morta di più SUR, 2024
Letture a cura di Allison Grimaldi Donahue, Valentina Pinza, Marilena Renda
Le cinquantasette poesie di questo piccolo grande libro costituiscono l’intero corpus di una voce, quella dell'attivista Susana Chávez Castillo, che ha ispirato «Non una di meno». In questi versi, Ciudad Juárez – il luogo in cui Susana ha vissuto tutta la sua breve vita – non è solo «la città più pericolosa del mondo»: qui si può anche sentire il suono dei juke-box che arriva da qualche festa, la musica della radio per le strade, i suoni dei quartieri e della sua gente.
«Questo libro non è un resoconto della violenza di Ciudad Juárez, ma un approccio alla vita di una città di confine – e sul confine si cresce, si impara, si combatte. I versi di Susana sono un vagare per le strade, uno sbirciare nelle case, un circondarsi di si chi si ama anche quando non si è amate. In questa raccolta si trovano poesie sulla crescita e sull'amore, sulla corsa e sulla morte, sul vivere e sul precipitare a Ciudad Juárez. Susana scrive da figlia, amante, cittadina infuriata».
Susana Chávez Castillo, messicana, è stata una poeta, psicologa e attivista contro la violenza di genere. È conosciuta come autrice dello slogan «Ni una más» («Non una di più»), divenuto il simbolo della lotta contro i femminicidi e, in seguito, nella forma «Ni una menos», fonte di ispirazione per i movimenti contro la violenza sulle donne in tutto il mondo. Fu trovata uccisa e mutilata il 6 gennaio 2011 a Cuauhtémoc, suo quartiere natale, all'età di 36 anni.