Presentazione del libro NOIA TERMINALE di Suzuki Izumi (add editore).
Ne parlano PAOLA SCROLAVEZZA (UNIBO - NipPop) e ANTONIA CARUSO (Editorialista ed autrice).
IL LIBRO
In un pianeta dove gli uomini sono confinati in una zona marginale, le donne godono dei frutti di un’utopia lesbo-matriarcale, finché la fuga di un ragazzo ribalta violentemente gli equilibri. In un’altra visione del futuro, il controllo delle nascite passa attraverso la criogenesi di cittadini estratti a caso, cui viene data la possibilità di vivere nei sogni di una persona prescelta. E ancora, elettrodi impiantati nel cervello di corpi apatici danno sollievo a giovani atrofizzati dalla tirannia della noia e delle dipendenze, mentre i membri dell’ultima famiglia sopravvissuta sul pianeta si esercitano a comportarsi come terrestri, cambiando all’occorrenza ruolo di genere. La scrittura caustica di Suzuki Izumi esplora il lato più oscuro e tormentato dell’essere umano, in sette racconti intrisi di un’alienazione decadente. Primo volume di una trilogia che introduce in Italia un’opera di culto, Noia terminale è un caleidoscopio di immagini anticonformiste e provocatorie per una graffiante opera di fantascienza speculativa.
Suzuki Izumi (1949-1986) è stata un’icona della controcultura e una pioniera della fantascienza giapponese. Ha lavorato come attrice per registi del calibro di Terayama Shūji e Wakamatsu Kōji, e come modella per il fotografo Araki Nobuyoshi, le cui foto sono raccolte nel volume Izumi, This Bad Girl. Le sue opere sono spesso paragonate a quelle di Ursula K. Le Guin, Octavia E. Butler, Philip K. Dick e Anna Kavan. Si è tolta la vita a trentasei anni.