
Ancora da Quelli che elogiano la Vandea stanno pensando a Salò:
«Il lettore sino alla fine non sa se amare maggiormente l’intemerato reazionario [Lantenac] o Cimourdain, l’incorruttibile e ascetico rivoluzionario - o il giovane e sfortunato Gauvain, pupillo amatissimo di Cimourdain, nobile che ha scelto la rivoluzione ma che non sa dimenticare le proprie origini, e favorisce la fuga di Lantenac, ormai condannato a morte. Morirà Gauvain, che Cimourdain inflessibile come un bruto invia al patibolo; morirà Cimourdain, sparandosi una palla nel cuore, per punirsi di aver punito un nemico del popolo. E la bellezza della vicenda è che un amore altrettanto intenso, misto di avversione e ammirazione, è quello che unisce i due rappresentanti delle parti armate l’una contro l’altra, Lantenac e Cimourdain».
Victor Hugo, Il novantatre, Milano, Societa editoriale milanese, stampa 1907.