San Baudolino
San Baudolino

Il romanzo di Eco è senza dubbio anche un gesto d’amore verso la propria città d’origine, Alessandria, della quale viene raccontata - con quella commistione fra storia e leggenda che è propria di tutto il testo - la fondazione, avvenuta il 3 maggio 1168.

Baudolino è il nome del santo patrono della città. Un breve aneddoto su di lui viene citato da Paolo Diacono nel sesto libro della storia dei Longobardi. In questa immagine se ne può leggere la versione originale latina, tratta da un’edizione dell’opera del 1532. In queste pagine è possibile leggere una traduzione in volgare edita nel 1548 da Lodovico Domenichi. Per un’edizione moderna di quest’opera si veda Pauli Diaconi Historia Langobardorum, in cui l’aneddoto su san Baudolino, sia nell’originale latino che in traduzione italiana, si trova alle p. 306-309. Questo stesso racconto viene ripreso da Eco nel penultimo capitolo del suo romanzo, quando Baudolino diventa stilita e per qualche tempo diviene oggetto di venerazione popolare, quasi alla stregua di un santo.

 

Eutropii Insigne volumen quo Romana Historia vniuersa describitur, ex diuersorum authorum monumentis collecta ... Additae sunt Graecorum imperatorum uitae de rebus in Oriente & Constantinopoli, Persia, Arabiaque gestis, de quibus hactenus Latinis parum constabat. Quidam Annales Constantinopolitanos appellant. Opus indignum certè quod in tenebris tam diu delituerit. Pauli Diaconi Aquileiensis De gestis langobardorum libri 6, Basilea, in officina Frobeniana, 1532.

Collocazione: 5. D. II. 14