Mostra - L'abbazia di Santa Lucia di Roffeno e l'Archiginnasio (2016-2017)
Mostra - L'abbazia di Santa Lucia di Roffeno e l'Archiginnasio (2016-2017)

Abbiamo detto in precedenza che la donazione all’Archiginnasio del fondo archivistico Talon Sampieri è stata valorizzata con l’allestimento di due mostre documentarie. La seconda mostra, di cui vediamo il manifesto, si concentrava sul fondo archivistico dell’Abbazia di Santa Lucia di Roffeno, a sua volta compreso nel fondo Talon Sampieri.

Il titolo della mostra era L’Abbazia di Santa Lucia di Roffeno e l’Archiginnasio. Pergamene dal fondo Talon Sampieri per la storia di Bologna e della sua montagna e venne allestita in Archiginnasio fra il 2016 e il 2017. Trascriviamo la presentazione della mostra invitandovi a un’approfondita visita della sua versione online.

 

La mostra intende far conoscere e valorizzare il fondo archivistico relativo all’abbazia di Santa Lucia di Roffeno (con documenti fra il 1060 e il 1712) che fa parte del fondo speciale Talon Sampieri. Questo ingente fondo archivistico è stato donato alla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio dagli attuali esponenti della famiglia Talon Sampieri nella primavera del 2014 e permette di ricostruire la storia delle due famiglie dal Medioevo fino al Novecento. Le pergamene dell’abbazia di Santa Lucia esposte nella mostra trattano diversi argomenti e aspetti della vita di una comunità monastica medievale e ci permettono oggi di mettere in risalto il ruolo e l’importanza di questa abbazia nella storia della montagna  bolognese.
I temi trattati sono: la collocazione dell’abbazia nella montagna fra Bologna, Modena e Pistoia; l’abbazia sulla via Cassiola, in comunicazione con Bologna, Modena, Pistoia, Lucca; Santa Lucia nei rapporti con l’abbazia di San Silvestro di Nonantola, con la Chiesa e con la città di Bologna. Si esamina il rapporto fra Santa Lucia e la società della montagna fra Modena e Bologna, in particolare i nobili del Frignano, i conti di Panico e i loro consorti, gli abitanti delle vallate vicine e le chiese dipendenti. Infine viene esemplificata l’economia di un monastero montano.