Il fotoromanzo
Il fotoromanzo

Eco non si occupa in maniera specifica del fotoromanzo, però lo propone come esempio di linguaggio simile al fumetto per la compresenza di immagini e testo scritto. In particolare cita il volume La presse féminine di Evelyne Sullerot per ricordare un’interessante indagine compiuta fra le lettrici di fotoromanzi per comprendere i meccanismi di lettura che si stabiliscono nel passaggio fra un’immagine e l’altra e che quindi possono essere applicati anche al linguaggio del fumetto. Evelyne Sullerot firma anche un contributo dal titolo Il fotoromanzo, mercato latino comune dell’immagine nel già ricordato «Almanacco Letterario Bompiani» del 1963.

L’immagine che qui vediamo è tratta da una delle riviste specializzate in fotoromanzi, «Cine illustrato». Se si sfoglia l’intero fascicolo si nota che c’erano differenze nella dialettica testo-immagini fra i diversi fotoromanzi proposti. Il caso più frequente è quello che qui vediamo, con balloons e didascalie, ma in altri casi il discorso diretto dei balloons non era presente e la storia era raccontata solamente dalle didascalie.

Per un’analisi e una storia del fotoromanzo, invenzione italiana capace di conquistare i mercati di mezzo mondo, si veda Il fotoromanzo di Anna Bravo.

 

«Cine illustrato. Settimanale di cinema e fotoromanzi», VII, n. 51, 23 dicembre 1951.

Collocazione: BORSI F. 614 (1951)