Il progresso tecnologico si avverte nei romanzi anche nei trasporti, grazie soprattutto alla figura di Canzio Verardi, fin da giovane appassionato del nascente mondo delle automobili e del motore a scoppio. Appena ne ha la possibilità, sul finire del XIX secolo, mette in piedi un’officina da meccanico in cui ripara le macchine agricole che abbiamo visto nelle immagini precedenti, ma anche automobili e autocarri che sempre di più si diffondono, sia per uso privato che per motivi di lavoro. Aurelio Minguzzi, detto Reglio, diventerà a sua volta camionista per un certo periodo, mentre lo stesso Canzio sfreccia più volte fra le pagine dei romanzi e cerca anche di diventare concessionario per la vendita di automobili.
La trilogia quindi registra in maniera puntuale come l’automobile modifichi in maniera radicale il modo di vivere, accorciando le distanze e influendo di conseguenza anche sui tempi di lavoro. Ma diviene presto anche un piacere e uno sport. In questa immagine vediamo un opuscolo curato dal neonato Automobile Club d’Italia - fondato come ente nazionale nel 1905 - in cui si promuove e si illustra una gara automobilistica svoltasi nei territori intorno a Bologna nel settembre 1908, la “Coppa Florio”. Oltre alla mappa con il percorso, nelle prossime immagini possiamo ammirare fotografie di auto e piloti.
Automobile Club, Guida-programma del circuito di Bologna, 6-7 settembre 1908, Bologna, E. Chappuis, [1908?].
Collocazione: 17. U. VI. 44