Oltre all’eccidio di Palazzo d’Accursio, Evangelisti ricorda quello del “Casermone”, a cui è intitolato il capitolo 72, cioè la caserma della Guardia regia in via Cartolerie.
Entrambi questi tragici fatti, o meglio i processi che li seguirono, sono ricordati in questa pagina del quotidiano socialista l'«Avanti!» del 12 luglio 1921.
Si tratta di un documento importante perché si tratta della prima pagina di cronaca bolognese presente sul quotidiano. L’esperimento di dedicare una pagina agli eventi locali del capoluogo emiliano durò per l'«Avanti!» fino all’estate 1922 e probabilmente venne interrotta dalla distruzione della redazione del giornale avvenuta in quel periodo.
La Biblioteca dell’Archiginnasio, in collaborazione con la biblioteca dell’Istituto Storico Parri, ha digitalizzato questo anno di cronaca bolognese dell'«Avanti!», recuperando una fonte quasi sconosciuta e fondamentale per capire l’affermarsi del fascismo in città. Ne è nata una banca dati dal titolo Inchiostro e fiamme. La cronaca bolognese dell'«Avanti!» (1921-1922).
Chiudiamo questa carrellata con una curiosità raccontata da Maurizio Avanzolini nel già citato articolo L’eterno nemico:
«A questo proposito si segnala un curioso aneddoto: nel 1934 il podestà Angelo Manaresi scrive a Achille Starace, segretario del P.N.F., per segnalargli il ritrovamento nella torre del palazzo del Podestà di tre rivoltelle avvolte nel numero del 20 novembre 1920 de «L’Avanti!», che «facevano parte, senza dubbio,
dell’armamento delle guardie rosse, annidate sulla Torre, e presumibilmente furono colà depositate dopo
il tragico eccidio». Manaresi propone a Starace di inserire le rivoltelle tra i cimeli della Mostra della Rivoluzione fascista; cfr. ASCBo, Gabinetto del Podestà, prot. part. n. 3457, lettera del 26 luglio 1934» (p. 555, nota 323).