Filippo Manservisi, Macchine due per la scavezzatura e gramolatura della canapa (1869)
Prima di soffermarci su alcuni episodi specifici narrati in Chi ha del ferro ha del pane, è interessante toccare un tema che attraversa tutto il romanzo e segna gli avvenimenti pubblici e privati, modificando radicalmente il modo di vivere e, ancora di più, di lavorare: il progresso tecnologico.
La prima declinazione di questo argomento è la diffusione e lo sviluppo di macchine utilizzate per coltivare la terra e lavorare i prodotti agricoli, che influisce sulla vita dei lavoratori legati all’agricoltura, affittuari, proprietari, mezzadri o braccianti che siano.
Qui vediamo due macchine “pubblicizzate” nel 1869, quindi pochi anni prima che prendano il via gli avvenimenti raccontati nella trilogia. Se si scorre l’intero opuscolo si vede che si tratta di un vero e proprio fascicolo pubblicitario per la vendita di queste due macchine che rendono più veloce la lavorazione della canapa. Si inizia quindi a respirare uno spirito imprenditoriale, ma la meccanizzazione del lavoro agricolo è chiaramente ancora agli inizi. In particolare queste rudimentali macchine (si veda anche l’immagine successiva) sono ancora azionate dall’energia dell’uomo.
Filippo Manservisi, Macchine due per la scavezzatura e gramolatura della canapa d'invenzione Manservisi Filippo di Bologna: con privativa, Bologna, Soc. tipogr. dei Compositori, 1869.
Collocazione: 13. Agronomia. Caps. N., 006