
Nel 1988 Eco si chiede: È importante fotografare le persone celebri? E riflette su cosa significhi fare un ritratto di una persona, cosa cambia se la persona è una celebrità o un “uomo comune”, se il ritratto è dipinto o fotografico. Si possono avere sorprese curiose incontrando una persona di cui si conosce solamente un ritratto illustre. Se si vuole approfondire il tema, in particolare relativamente al volto delle persone ritratte (o autoritrattesi, anche con i mezzi tecnologici moderni), si veda Visus. Storie del volto dall'antichità al selfie di Riccardo Falcinelli.
La Biblioteca dell’Archiginnasio possiede una ricchissima collezione di ritratti, sia dipinti che fotografici, interamente digitalizzata e disponibile online. Si veda in particolare, in linea con l’interesse per le celebrità di Eco, il Fondo Antonio Cervi, critico teatrale a cavallo fra XIX e XX secolo, in cui si trovano conservati 1.642 ritratti fotografici, spesso autografati, di attori e attrici, molti dei quali erano in quel periodo vere e proprie celebrità.
[Segond Weber e Pierre Berton nella pantomima "L'enfant prodigieux"], albumina, 218 x 165 mm