È naturalmente impossibile in questa sede ricostruire la bibliografia sulla strage, ormai ricca di volumi, articoli, video, podcast. Ancora meno è nostra intenzione ricostruire la storia giudiziaria dell’evento, che naturalmente da quel 1990 in cui Macchiavelli scrive il suo romanzo si è arricchita di numerosi passaggi e non può ancora dirsi conclusa. Per un approfondimento sia sulla documentazione che sullo specifico della vicenda giudiziaria rimandiamo al sito dell’“Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980”. SI può comunque affermare senza tema di smentita che le risultanze dei diversi processi hanno confermato in pieno l’impianto generale e il messaggio complessivo che emerge da Strage. Ci limiteremo quindi a presentare alcuni dei documenti pubblicati immediatamente dopo l’evento e nei mesi successivi, selezionando quelli a nostro parere più interessanti.
Non possiamo non iniziare con la prima pagina del «Corriere dell’informazione» del 2 agosto 1980. Questo quotidiano era in quegli anni l’edizione pomeridiana del «Corriere della sera» e fu quindi uno dei primi organi di stampa a dare la notizia dello scoppio alla stazione, poche ore dopo che questo si era verificato. La notizia naturalmente finisce subito in prima pagina (e non ci sono approfondimenti nelle pagine successive), che chiaramente non può fare altro che elencare e trascrivere i lanci di agenzia che fra le 10.25 e la fine della mattinata raggiungono i giornali. Colpisce il fatto che già nel pomeriggio del 2 agosto la possibilità che la tragedia sia frutto di fatalità - lo scoppio di una caldaia - e non di un attentato è sì ancora viva, ma già considerata poco credibile dallo stesso prefetto di Bologna Boccia, «per la grande violenza dell’esplosione». Anche nel romanzo già nei primi minuti dopo l’esplosione si fa largo la consapevolezza che si tratti di un evento criminale. In uno dei lanci di agenzia presentati in questa pagina si dice che «Si teme che i morti possano superare la decina». La realtà confermerà in maniera tragica questa ipotesi.
Il «Corriere dell’informazione» può essere letto sulla biblioteca digitale Emilib - Emilia Digital Library, che rende accessibile l’intero archivio storico del «Corriere della sera» e delle sue edizioni pomeridiane e serali.