Andamento del Canale di Reno entro le mura (sec. XVIII)
Uno degli aspetti particolari delle viscere di Bologna è la presenza di numerosi canali che in realtà fino a pochi decenni fa, prima di essere “tombati”, erano perfettamente visibili e non avrebbero potuto fornire a Macchiavelli una concretizzazione fisica di quella metafora del lato oscuro della città su cui si basano molte delle sue trame. Da qualche tempo questi corsi d’acqua sotterranei sono stati riscoperti e sono divenuti anche meta turistica. Ancora più di recente si è iniziato a parlare di riportare alla luce il tratto del canale di Reno che scorre sotto l’asfalto di via Riva di Reno, approfittando dei lavori in partenza per la nuova linea del tram.
I canali, pur oggi difficilmente visibili passeggiando per la città, sono stati storicamente un elemento così caratteristico della topografia bolognese che anche nella pianta disegnata da Otto Gabos per illustrate Come cavare un ragno dal buco, e che abbiamo scelto come immagine simbolo del nostro percorso di lettura, le vie d’acqua sono i tratti più evidenti e caratteristici. Spicca in particolare il canale di Reno. In La stagione del pipistrello le vie d’acqua bolognesi assumono visibilità fin da quando, nelle prime pagine, Sarti e Rosas trovano il corpo martoriato della Biondina abbandonato proprio sulle rive del canale sopra citato. Nel settimo capitolo poi gli agenti scoprono che quel luogo è perfettamente visibile dalla finestra di Calimero, «L’uomo con la finestra sul canale» (p. 63), che abita in via Bertiera n. 8. In questa mappa del secolo XVIII, che indica proprio l’andamento del tratto del canale di Reno entro le mura urbane, è possibile ritrovare, grazie alla visione dettagliata offerta dalla biblioteca digitale Arbor, l’affaccio di via Bertiera sul canale, naturalmente non ancora tombato. Quello che in questa mappa è ben visibile, oggi è invece una sorta di segreto che chi indaga può scoprire solamente grazie a un colpo di fortuna. Se l’agente Salvatrice Prenotato non vivesse lei stessa in via Bertiera, a fianco di Calimero, Sarti non avrebbe mai goduto della privilegiata visuale del canale e delle informazioni che l’uomo riesce a fornirgli, fondamentali per identificare senza tema di smentita i criminali che hanno scaricato il corpo esanime della Biondina su quelle rive invase dai rifiuti.
Anonimo emiliano del sec. XVIII, Andamento del canale di Reno entro le mura, 1036 x 728 mm
Collocazione: GDS, Cartelle Gozzadini, Cart. 21, c.2