1977: il Convegno contro la repressione
1977: il Convegno contro la repressione

Nella coralità dei molti personaggi che affollano il romanzo, se dovessimo indicare una co-protagonista che stia “alla pari” con Jules Quicher, senza dubbio il nome da fare sarebbe quello di Claudia Patroni. Sociologa, venticinquenne, la ragazza si trova in stazione il 2 agosto per accogliere il fidanzato Daniele, che morirà nell’esplosione. Nel caos che segue allo scoppio della bomba Claudia incontra Jules Quicher: da quel momento i due personaggi sono legati, sia dai sentimenti che dagli eventi narrati. Ribelle all’autorità, Claudia si trova coinvolta nelle trame dei servizi segreti per potere vendicare la morte di Daniele, individuando e, nel suo piano ideale ma poco realistico, uccidendo mandanti ed esecutori della strage.

Questo personaggio permette a Macchiavelli di introdurre un altro tema caldo di quegli anni, quello della ribellione giovanile - in particolare, ma non solo, studentesca - a Bologna, che era culminata negli episodi del marzo 1977 che avevano portato all’omicidio da parte di un carabiniere di Pier Francesco Lorusso. In settembre si era tenuto un grande convegno contro la repressione. In realtà le pagine di Strage in cui si parla direttamente di questi eventi sono poche, ma la presenza, gli atteggiamenti e le idee di Claudia mantengono viva sotto la superficie la tematica “settantasettina”, cara all’autore. Quando Jules le dice: «Acqua passata. Il ‘77 è lontano», lei risponde: «No Giulio, il ‘77 è qui. [...] E ci resterà per molto tempo ancora» (p. 298). Nel romanzo sembra che accada la stessa cosa: il ‘77 è evocato raramente, ma sembra essere sempre presente, come fosse stato un prologo a quanto accaduto tre anni più tardi.

Claudia è stata anche schedata dalle autorità per il suo impegno nella protesta del marzo del ‘77 (si veda p. 122) e nei mesi successivi, fino a settembre, quando si tiene in città il grande convegno sulla repressione che doveva essere una riflessione “intellettuale” e razionale su quanto successo mesi prima e in particolare su come le istanze di protesta degli studenti erano state brutalmente combattute dalle autorità e dalle forze dell’ordine. Claudia partecipa «da organizzatrice instancabile ai tre giorni del convegno» fino al momento in cui si accorge che «gli intellettuali “borghesi” stavano strumentalizzando e addomesticando la protesta studentesca» (p. 20). A quel punto si allontana dall’organizzazione ufficiale e si avvicina all’ala più radicale della protesta. Non quella della lotta armata, ma quella di una lotta culturale e sotterranea, «non condizionabile né dal Potere né dalla cultura ufficiale al servizio del Potere» (p. 21. Si veda anche p. 123).

Il corposo fascicolo di cui qui vediamo la prima pagina e che ha il significativo titolo ma tu a Bologna da che parte stavi, presenta parte del materiale discusso durante il convegno. Come si vede è un supplemento del periodico della Federazione bolognese del PCI ed esprime quindi posizioni piuttosto “ortodosse” rispetto alla linea del Partito. Nelle quasi 100 pagine che lo compongono trovano spazio comunque molte istanze diverse (si veda l’indice) che coprono l’arco dei problemi discussi durante il convegno. Fingendo di trovarci nell’universo romanzesco di Strage, possiamo ipotizzare che Claudia abbia contibuito a sollevare molte delle discussioni, senza però approvarne le conclusioni raccolte in questo fascicolo.

 

ma tu a Bologna da che parte stavi? Materiali e problemi del convegno di settembre contro la repressione, [S.l., s.n.], 1978.

Collocazione: 20. A. 166