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copertina di Liberi di essere

Una riflessione sulla Cultura dell’infanzia o meglio delle tante Culture delle tante età dell’infanzia, a partire dai più piccoli. 

Per cercare di conoscere bambine e bambini, ragazze e ragazzi non solo individualmente, ma anche come insieme. Senza presumere di saper già chi sono e senza affidarsi a una visione semplificata dell’infanzia. Dobbiamo accettare la sfida di riconoscere l’infanzia come una precisa categoria sociale, capace di esprimere una propria complessa specificità nelle “manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale”. 

Immaginando utopicamente che in un futuro prossimo si inizi a concepire che ogni età dell’infanzia e dell’adolescenza sia espressione di una propria specificità culturale. Riconoscendo, insieme alla diversità e all’unicità di ogni bambina e di ogni ragazzo, anche l’esistenza dei tanti denominatori comuni: il modo di interpretare la realtà e di vivere consapevolmente la finzione, la curiosità inesauribile che alimenta la loro necessità di conoscere il mondo, il loro pervicace bisogno di comprendere come fare ad attraversare le miserie del mondo, cercando di coglierne le fuggevoli opportunità...

Intervengono:

  • Giovanni Amodio, responsabile Coordinamento pedagogico Unione Reno Lavino Samoggia
  • Milena Bernardi, professoressa Ordinaria, Dipartimento di scienze dell’educazione, Università di Bologna
  • Marina Manferrari, pedagogista, formatrice e narratrice
  • Beatrice Vitali, pedagogista della Fondazione Gualandi a favore dei sordi

Evento del Festival Visioni di futuro, visioni di teatro in collaborazione con CRLI - Centro di ricerca di letteratura per l’infanzia -Dipartimento di Scienze dell'Educazione “Giovanni Maria Bertin” - Università di Bologna e Comune di Bologna/Area Educazione.

#SettimanePedagogiche2023