Malgrado gli sforzi per evitare l’ingresso della peste entro le mura cittadine, nella primavera del 1630 il morbo comincia a diffondersi tra le strade di Bologna. Se inizialmente sono gli spazi domestici ad essere chiamati in causa nel tentativo di contenere l’epidemia attraverso l’isolamento dei malati, successivamente si rende necessaria una riorganizzazione più ampia dei luoghi di assistenza e cura. All’apice della crisi epidemica i due principali lazzaretti non sono più sufficienti e vengono coinvolti conventi, case private, osterie, altri immobili, interi quartieri, mentre la cura delle persone malate è assolta da figure sanitarie diverse.
Martedì 22 aprile alle 18 in Sala conferenze, Cecilia Vitiello, autrice del libro La peste del 1630 a Bologna (in riga, 2021), parlerà di questi temi.
Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e sostare in piedi.
L'incontro fa parte della rassegna Bologna per luoghi.
Bologna per luoghi è la rassegna realizzata in collaborazione con in riga edizioni e dedicata ai luoghi di Bologna protagonisti della sua storia urbanistica, della sociabilità, della cultura.