Valentina Maìni presenta La mischia (Bollati Boringhieri editore).
Interviene Nicolò Rubbi
Presentazione dal vivo e online
La mischia, pubblicato in febbraio da Bollati Boringhieri, è un’opera polifonica, in cui le vicende si snodano su vari livelli attraverso voci narranti che si inseguono senza mai riuscire del tutto ad incontrarsi; l'autrice conduce il lettore in un caleidoscopio di colori accesi dove le forme assunte dalle storie dei protagonisti si mescolano fino a fondersi perfettamente.
Siamo nel 2007 in una Bilbao sfinita dagli ultimi fendenti del terrorismo basco. Gorane e Jokin hanno venticinque anni, sono gemelli e figli di due militanti dell’ETA. Cresciuti senza regole, prendono direzioni opposte e complementari: del tutto accondiscendente e passivo, Jokin, batterista eroinomane, sembra ricalcare le orme dei genitori, mentre Gorane, ambigua e introversa, prova a scostarsi dal loro insegnamento rifugiandosi in un mondo astratto che prosegue dentro di sé. A unirli però c’è un sentimento viscerale, anarchico, incomprimibile. Quando Jokin – che non regge più alla pressione – fugge e i genitori vengono coinvolti in una tragica vicenda, Gorane è preda di strane allucinazioni che la costringono ad andare da uno psichiatra. Eppure, nonostante la distanza fisica, le vite dei gemelli sembrano destinate a non separarsi mai. Sarà infatti il romanzo di uno scrittore francese a ricongiungerli.
Può la libertà – fragile e illusoria conquista del nostro tempo – rivelarsi uno strumento di tortura che occulta gabbie che non avevamo previsto? Valentina Maini risponde con le pagine del suo romanzo – una rete di storie che coinvolgono famiglie borghesi, spacciatori, maniaci, scrittori, tagliatori di valigie, cartomanti e donne delle pulizie – dominando perfettamente il caos che descrive.
