Il Vecchione 2019 è un'opera partecipata a cura di Cantieri Meticci che, dopo l'edizione 2018 ha rilanciato la chiamata a costruire, tutti insieme, il grande fantoccio da bruciare in Piazza Maggiore nel rogo di mezzanotte, attraverso un percorso di laboratori.
Il Vecchione 2019 è un vecchio che guarda al futuro e che attende la liberazione dalle chiusure del passato. Sa che le potenzialità del futuro si dischiudono solo quando si smette di arroccarsi e questo succederà quando bruceranno i mattoni della fortezza che lo circonda. Questi mattoni, rappresentati da centinaia di cassetti, sono stati costruiti dai bolognesi vecchi e nuovi e riempiti di manufatti artistici che rappresentano ciò di cui vorrebbero liberarsi nel nuovo anno, nel futuro. Nei cassetti bruceranno quindi le cose che ci vogliamo buttare alle spalle dell'anno vecchio, ma resisterà, inciso su placche di metallo, quello che vogliamo salvare, ciò di cui vogliamo prenderci cura nell'anno nuovo.
I laboratori di costruzione partecipata si sono svolti tra la fine di novembre e il mese di dicembre in vari luoghi della città, dallo Spazio Bianco di DumBO, al MET - sede di Cantieri Meticci - ai quartieri Navile, Borgo-Reno, Savena e Porto-Saragozza.
Hanno partecipato oltre un migliaio di persone tra anziani, bambini e membri delle comunità straniere, oltre a gruppi, associazioni e scolaresche. prevalentemente presso l’officina allestita da Cantieri Meticci allo Spazio Bianco del DumBO, dove scenografi e artigiani della compagnia hanno aiutato adulti e bambini a costruire dei veri e propri cassetti, diventati ora i mattoni per comporre la struttura del Vecchione.
Ogni cassetto è una piccola opera d'arte che porta dentro di sé anche un pezzetto di chi lo ha costruito: le sue paure, le sue esperienze, i suoi antidoti per un futuro migliore nel nuovo anno. Nell'officina, infatti, i cittadini hanno potuto anche incidere su fogli di lamiera e metallo il loro antidoto o buon proposito, qualcosa di cui vorrebbero prendersi cura nel futuro.
Nel pomeriggio del 31 dicembre, in Piazza Maggiore tanti cittadini hanno partecipato alle ultime fasi di completamento del Vecchione, componendo un cassetto di carta in cui hanno scritto o disegnato quello che vogliono lasciarsi alle spalle e quello che vogliono salvare.