Presentazione di Harraga bruciare per l’Europa. Indagine e psicanalisi dei migranti nel Mediterraneo. Per un pensiero decolonizzato delle frontiere di Wael Garnaoui (Poiesis, 2024).
L’autore ne parla con Jacopo Anderlini.
“Harraga”, “bruciare” le frontiere del mare, cercare un “altrove”. L’Italia, l’Europa, vuol dire per i migranti tunisini realizzare un atto di insubordinazione che ha l’aspetto di una messa a rischio totale del proprio essere: è questo il destino degli harraga. Gettandosi nel mare madre, realizzano inconsapevolmente un imperativo categorico: quello di un “desiderio di Occidente”, che è allo stesso tempo una scelta forzata e feroce.
Gli harraga, divisi fra la speranza di un “salto epico” che possa salvarli e la sofferenza dell’abbandono, tra schegge e scricchiolii, nell’attraversata cercano il luogo impossibile della fiducia in sé stessi.
Questo libro rivela la psicopatologia dell’emigrazione, vista attraverso gli occhi di uno psicanalista mediterraneo, e al tempo stesso offre uno strumento prezioso per interpretare il malessere dell’emigrazione tunisina, impossibilitata a realizzarsi e spesso pronta a morire nel tentativo di lasciare la propria terra.
Gli harraga, divisi fra la speranza di un “salto epico” che possa salvarli e la sofferenza dell’abbandono, tra schegge e scricchiolii, nell’attraversata cercano il luogo impossibile della fiducia in sé stessi.
Questo libro rivela la psicopatologia dell’emigrazione, vista attraverso gli occhi di uno psicanalista mediterraneo, e al tempo stesso offre uno strumento prezioso per interpretare il malessere dell’emigrazione tunisina, impossibilitata a realizzarsi e spesso pronta a morire nel tentativo di lasciare la propria terra.
Wael Garnaoui è psicologo clinico e dottore in Psicoanalisi e Psicopatologia presso l’Università di Parigi; ha inoltre conseguito un master professionale in psicologia clinica presso l’Università di Tunisi, un master di ricerca in psicoanalisi e interdisciplinarietà presso l’Università di Parigi Diderot-7 e un master in Scienze politiche presso l’Università di Parigi Dauphine.
Da gennaio 2020 è docente di sociologia presso l’Università Le Havre Normandie. Conduce ricerche sulle politiche migratorie, i processi di borderizzazione e il loro impatto sulle soggettività politiche dei migranti dal sud del mondo, in particolare nel contesto dell’immigrazione irregolare dei tunisini.
Nel 2021 ha fondato il Border Studies Research Group presso il Centro di Antropologia dell’Università di Sousse, dove insegna dal 2016.
Da gennaio 2020 è docente di sociologia presso l’Università Le Havre Normandie. Conduce ricerche sulle politiche migratorie, i processi di borderizzazione e il loro impatto sulle soggettività politiche dei migranti dal sud del mondo, in particolare nel contesto dell’immigrazione irregolare dei tunisini.
Nel 2021 ha fondato il Border Studies Research Group presso il Centro di Antropologia dell’Università di Sousse, dove insegna dal 2016.
Jacopo Anderlini è ricercatore post-doc presso il Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Genova (Disfor). Si occupa di border studies e migrazioni, teoria critica delle tecnologie digitali, filosofia sociale e politica. Fa parte del Laboratorio di Sociologia visuale del Disfor.