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24 giugno 1806, 00:02

Gioachino Rossini è ammesso al Liceo musicale

Figlio di Giuseppe, detto Vivazza, suonatore di banda con idee giacobine, originario di Lugo, e di Anna Guidarini, cantante lirica abbastanza famosa, il giovane Gioachino Rossini (1792-1868) è accolto al Liceo Musicale.

A soli 13 anni è comparso in scena al teatro del Corso nell’opera Camilla, ossia Il Sotterraneo di Ferdinando Paer, recitando la parte del piccolo Adolfo.

Nell’aprile 1806 nell’Oratorio della Compagnia di S.Maria della Morte, ha cantato come contralto la parte di Maddalena nella Passione di padre Stanislao Mattei, il più noto compositore bolognese dell’epoca, ottenendo un grande successo.

Nella commissione esaminatrice, composta da membri dell’Accademia Filarmonica, siede anche l’anziano Antonio Mazzoni, presente già nel 1770, al tempo dell’aggregazione di Mozart. Rossini viene ammesso nella classe dei Cantori.

Il 15 aprile 1806 entra nella scuola di violoncello con Vincenzo Cavedagna e il 24 giugno chiede ed ottiene l’aggregazione all’Accademia Filarmonica, in considerazione dei “progressi nella Professione”.

L’anno seguente potrà seguire le lezioni di contrappunto di padre Stanislao Mattei e quelle di pianoforte di Callisto Zanotti. Il rapporto con padre Mattei, docente di fama europea ed erede di Giovanni Battista Martini, non sarà facile per il giovane Rossini, amante della musica di Haydn e Mozart e perciò chiamato dal maestro “il tedeschino”.

Per l’anziano maestro la musica tedesca sarà sempre “astrusa e oscura”, più adatta agli strumenti che alle voci. E poi noterà nell’allievo troppa libertà e parecchi strappi alle buone regole. Ma nonostante frequenti esortazioni e rimproveri, non riuscirà a far presa nel suo animo ribelle.

Di Mattei Rossini apprezzerà la scrittura musicale e le correzioni istruttive, ma non sopporterà la sua ritrosia nelle spiegazioni verbali. La rottura definitiva avverrà nel 1810: il giovane musicista pesarese partirà per Venezia, dove comincerà a comporre le opere che lo renderanno famoso.