Un Gdl della Biblioteca Amilcar Cabral
Nella primavera del 2022 la Biblioteca Cabral ha organizzato una mostra di approfondimento storico sul tema della tratta atlantica degli schiavi verso il Nuovo Mondo tra i secoli XVI e XIX, Schiavitù e tratta: vite spezzate tra Africa e Americhe.
Nell'occasione è stato avviato un Gruppo di lettura coordinato da Maria Cristina Ercolessi (Università Orientale di Napoli) che si è proposto di riflettere sulla tratta degli schiavi e la schiavitù attraverso la lettura di libri - romanzi, saggi, memoir - su questo tema, proposto nell’ambito La del Patto per la lettura.
Il Gruppo di lettura ha proseguito la sua attività per tutto il 2022. Dal 2023 si leggono e si discutono opere della letteratura africana, diventando un Gruppo di lettura sull'Africa contemporanea.
Prossimo incontro: mercoledì 6 novembre h 17.30 per confrontarsi su L'ascaro: una storia anticoloniale: romanzo di Ghebreyesus Hailu, traduzione di Uoldelul Chelati Dirar; prefazione di Maaza Mengiste,Tamu 2023
La partecipazione è libera: è possibile partecipare anche se non si è letto il libro, solo per ascoltare o partecipare alla discussione.
Gli incontri hanno cadenza mensile.
Per adesioni scrivere a BibliotecaCabral@comune.
- I soli delle indipendenze di Ahmadou Kourouma
- Gloria di NoViolet Bulawayo
- Le cicogne sono immortali di Alain Mabanckou
- Congo inc. : il testamento di Bismarck In Koli Jean Bofane di In Koli Jean Bofane
- Terra violata di Mohamed Mbougar Sarr
- La porta del non ritorno di David Diop
- La promessa di Damon Galgut
- Nella casa dell'interprete: un memoir di Ngũgĩ wa Thiong'o
- Un oceano, due mari, tre continenti di Wilfried N'Sondé
- La generazione dell'utopia di Pepetela
- Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie
- Paradiso di Abdulrazak Gurnah
- Perdi la madre. Un viaggio lungo la rotta atlantica degli schiavi di Saidiya Hartman
- Amatissima di Toni Morrison
- La costa degli schiavi di Thorkild Hansen
Tequabo, un giovane eritreo di buona famiglia, decide di arruolarsi nell’esercito in cerca di fama. L’esercito è quello di una potenza coloniale, l’Italia, che da anni occupa il suo paese. Un treno lo porterà da Asmara fino alla costa del mar Rosso, e da lì proseguirà in nave verso nord tra lo stupore per la scoperta di popolazioni, città e paesaggi nuovi. Quando però raggiungerà il deserto e si unirà alla sanguinosa campagna militare italiana per la conquista della Libia, per Tequabo il viaggio si trasformerà in un incubo in cui scoprirà l’asprezza del suo duplice ruolo di colonizzato e di strumento di un’altra colonizzazione. Terminato nel 1927 – ancor prima dell’espansione fascista in Etiopia – da un brillante religioso eritreo che aveva sfruttato i canali ecclesiastici per acquisire una formazione cosmopolita, “L’ascaro” è allo stesso tempo un tassello importante della storia letteraria africana e una testimonianza unica sul colonialismo italiano. In una singolare mescolanza di cultura popolare e riferimenti eruditi, il testo di Ghebreyesus Hailu qui tradotto dall’originale tigrino offre non solo una denuncia della brutalità coloniale, in un momento ancora vicino ai fatti, ma anticipa le riflessioni postcoloniali sugli effetti psicologici del colonialismo. Pubblicazione nata dalla collaborazione con Alessandra Ferrini nel contesto del progetto Unruly Connections (Ar/Ge Kunst, 2022). Prefazione di Maaza Mengiste. Postfazione di Alessandra Ferrini.