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copertina di Ezio Raimondi intellettuale europeo
24 ottobre 2024, 17:00 @ Biblioteca/ Mediateca G. Guglielmi
via Marsala 31, Bologna

Ezio Raimondi intellettuale europeo

incontro su Ezio Raimondi nel centenario della nascita

Intellettuale europeo per vocazione, Ezio Raimondi ha sempre cercato di inserire il discorso letterario italiano nel contesto più ampio della cultura europea, valorizzando il dialogo tra tradizioni diverse.
Ne parlano in un incontro, organizzato a cura di Fondazione Gramsci Emilia-Romagna:
Gian Mario Anselmi, Università di Bologna
Giuliana Benvenuti, Università di Bologna
Giovanni Baffetti, Università di Bologna
 
E’ possibile seguire l’incontro in diretta sul canale YouTube.

Questo appuntamento si inserisce all’interno del ciclo di incontri I cento anni del lettore, Bologna per Ezio Raimondi 1924-2024 per le celebrazioni per il centenario della nascita di Ezio Raimondi, realizzato grazie alla collaborazione delle Istituzioni della città di Bologna dentro le quali Raimondi ha agito: il Dipartimento di Italianistica, il Mulino, la Biblioteca dell’Archiginnasio, la Regione Emilia-Romagna e la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, con l’obiettivo di riportare la sua voce nel presente, e mettere di nuovo in circolazione le sue idee sulla letteratura, la società, la scuola.

Ezio Raimondi (22 marzo 1924 – 18 marzo 2014) filologo, saggista e critico letterario italiano, svolse la sua attività accademica prevalentemente a Bologna, con molte incursioni negli U.S.A., dove si spese moltissimo per la diffusione della cultura italiana. Come critico letterario spaziò da Dante a Gadda, confrontandosi con molti grandi autori della letteratura italiana di ogni tempo (Machiavelli, Tasso, Manzoni, Serra, d’Annunzio), tentando una combinazione fra un rigoroso approccio filologico e i più moderni metodi interpretativi. Ricevette diversi riconoscimenti nell’arco della sua carriera: “Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte”, l’”Archiginnasio d’Oro” e infine il “Premio biennale Marino Moretti per la filologia, la storia e la critica nell’ambito della letteratura italiana dell’Otto e Novecento”. La sua fama lo portò a collaborare con le principali riviste italiane di storia e critica letteraria. Fino agli ultimi giorni diresse “Lingua e Stile” e “Intersezioni”.