Sono usciti i 12 libri finalisti del Premio Strega 2022, tra questi Nina sull'argine di Veronica Galletta e Il cannocchiale del tenente Dumont di Marino Magliani
I due autorə sono rappresentati da Otago Literary Agency, agenzia letteraria attiva a Bologna dal 2010 che si occupa principalmente di intermediazione editoriale. Otago gestisce inoltre i diritti d'autore di circa cinquanta autori e autrici italiani in Italia e all'estero oltre ai diritti di interi cataloghi di case editrici straniere in Italia o italiane all'estero e di agenzie letterarie straniere nel mercato editoriale italiano.
Otago ha vinto i bandi creativi Incredibol! e CreatER; nel 2020 è stata tra i fondatori di ADALI -Associazione degli Agenti Letterari Italiani. I due soci, Marco Nardini e Vito di Battista, seguono gli autori e le autrici passo passo, dall'idea alla base del romanzo fino alla pubblicazione e promozione, supportando ogni fase del processo di lavorazione del libro. Anche grazie alla collaborazione con professionisti e co-agenzie loro partner, Otago si interfaccia con tutte le principali case editrici italiane e straniere e con le produzioni cinema/tv per valorizzare le opere di autori e autrici rappresentatə, in Italia e all’estero.
In parallelo, vengono offerti servizi editoriali finalizzati alla creazione di un libro (editing, correzione bozze, impaginazione, traduzioni, ghostwriting) e alla comunicazione editoriale (ufficio stampa, web marketing, social media).
Il Premio Strega, fondato a Roma nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del liquore Strega, è considerato il più importante premio letterario italiano, conteso ogni anno da decine di libri proposti dagli "Amici della Domenica".
Il Comitato Direttivo del premio, composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine, ha scelto 12 titoli fra i 74 libri proposti.
Nina sull'argine di Veronica Galletta (minimum fax) è stato presentato al Premio Strega da Gianluca Lioni con la seguente motivazione:
«Ingegnere alla sua prima grande opera di costruzione, emigrata dalla Sicilia in un immaginario paese del profondo nord, Caterina, detta “Nina”, è chiamata a dirigere i lavori sull’argine di Spina. Si ritrova catapultata dal nitore della teoria alle contraddizioni e all’imperfezione della pratica: il cantiere è fatica, polvere, fango, compromessi e imprevisti. Un microcosmo maschile di geometri, assessori, operai, capicantiere, gru, e scavi, che dipinge con un realismo insieme tecnico e magico.
La Galletta con una lingua asciutta, scarna, che pure si accende di tecnicismi, ci restituisce in filigrana temi diversi: il senso di solitudine, l’alienazione sul lavoro, la lotta con la natura nel tentativo di addomesticarla, l’impossibilità di raggiungere la perfezione. La costruzione di un argine si rivela quindi una metafora del nostro tempo, del senso di smarrimento e vulnerabilità individuale e collettivo che attraversa la nostra società. Galletta intreccia gli opposti per riportarli sulla pagina con un talento già dimostrato nel suo romanzo d’esordio, vincitore del Premio Campiello Opera Prima, ma qui ancora più a fuoco, ancora più palpabile e originale: fra le pieghe di un’umanità fatta di politiche contrastanti, ruoli da mantenere, tematiche spinose e abitudini da scardinare, la sua Nina scava e riemerge, distrugge e assembla, cercando quell’equilibrio indispensabile per portare a termine un progetto, nel lavoro come nella vita.»
Il cannocchiale del tenente Dumont di Marino Magliani (L'Orma) è stato presentato al Premio Strega da Giuseppe Conte con la seguente motivazione:
«Il romanzo di Magliani si configura come romanzo storico, narra infatti le vicende di tre disertori dell’armata napoleonica durante la campagna d’Egitto e il loro avventuroso ritorno in patria, con attenzione ai personaggi e alle vicende che si svolgono su diversi piani e con diversi linguaggi narrativi. Ma è anche un romanzo di paesaggi, e in particolare quelli liguri sono descritti magistralmente con un linguaggio che conserva echi boiniani e biamontiani, di grande suggestione.»