È uno sguardo sul protagonismo femminile in ruoli e professioni storicamente riservate agli uomini.
Per Bologna città d’arte nel 5-600 fu importante la presenza di donne pittrici come Lavinia Fontana e Elisabetta Sirani o quella più recente di Lea Colliva e Norma Mascellani.
A Bologna città universitaria, docenti e scienziate come Laura Bassi, Anna Maria Dalle Donne, Clotilde Tambroni seppero tener testa ad accademici togati e professori dell’Alma Mater.
Nell’800 “soavi” presenze femminili dominarono salotti dedicati alla letteratura e alla musica, ma anche ai dibattiti politici e agli ideali di libertà, ricevendo nei palazzi bolognesi letterati e artisti come Stendhal, Foscolo, Canova, Leopardi.
Il ‘900 è il secolo del protagonismo femminile nelle lotte delle campagne e delle fabbriche, del coinvolgimento diretto delle donne nella guerra di liberazione, come staffette e partigiane.
Infine, nell’Italia democratica, grande parte hanno avuto le donne che si sono battute per i diritti e la parità, nel lavoro, nella politica, in tutti gli ambiti della vita pubblica e privata.