Queste parole di uno dei leader del Movimento bolognese, Diego Benecchi, sono state scritte nel 1979, a soli due anni di distanza dai fatti di marzo. E sembrano invece scritte oggi, quaranta anni dopo, quando tutto pare davvero lontano e consegnato definitivamente alla storia. Lontana la tragedia di Francesco Lorusso, lontano il grande convegno di settembre contro la repressione, lontani i cortei/festa, gli espropri ... Che senso ha oggi ricordare quel periodo e proporre una bibliografia? Crediamo che del Settantasette bolognese si debba sottolineare ancora una volta una caratteristica importante: fu anno di scontri, trasgressioni, violenze, ma anche matrice di una inedita (e probabilmente insuperabile) stagione creativa, fonte di una energia che, per successivi tramandi, è arrivata fino a oggi, forgiando - almeno in parte - il carattere di questa città.
