logo Patto per la lettura
copertina di Anna Franceschini

Anna Franceschini

Voci dal verbo LEGGERE | qualche domanda su libri e letture a Anna Franceschini in occasione della pubblicazione di ‘Pietre da taglio’, presentato il 28 gennaio al Centro Culturale Villa Paradiso di Bologna.

Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e le immagini e con l’oggetto libro/pubblicazione?
Leggere è essenziale. Mi permette di essere presente a me stessa, di trovarmi nella scrittura di altre autrici e altri autori. Entro in relazione con il mondo esterno attraverso la lettura, è un filtro che acuisce la mia sensibilità, mi insegna a pensare, ma non in maniera fredda o puramente intellettuale. Lascio che la lettura mi attraversi, che mi accompagni. I libri sono elementi fondanti di un ordine in divenire, di una costruzione misteriosa, da ricercare. Si legano l’uno all’altro, richiamandosi e dialogando nel tempo. Per questo li sento come una buona impalcatura, senza la quale tutto tentennerebbe o rischierebbe il crollo. La scrittura, nella mia esperienza, nasce dal diario, da frequenti appunti, pensieri o immagini, anche oniriche, che si trovano privi di una consequenzialità, di un ordine. Cerco di trovare dei fili per unire, legare o disgiungere facendomi aiutare anche dai libri che ho letto. 

Quali sono i testi significativi nella tua formazione?
Penso che ce ne siano tanti nel passato, anche quelli che mi sembra di aver dimenticato e che non ricordo, quelli che non mi sono piaciuti, faranno capolino un giorno spiazzandomi oppure appartengono a me fermi in qualche luogo dell’inconscio. Tra quelli significativi, letti in tenera età, che hanno provocato degli sconvolgimenti, penso a La mite e Delitto e castigo di Dostoevskij, Momenti di essere e La Signora Dalloway di Virginia Woolf. Per la poesia Somiglianze di Milo de Angelis e La libellula di Amelia Rosselli. Poi ne sarebbero arrivati tanti altri di testi significativi, di autrici soprattutto. 

Biblioteche, archivi, librerie, rete: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste utili per le tue ricerche?
Nelle librerie principalmente. In rete cerco consigli, articoli che possano indirizzarmi. Mi piacciono anche i mercatini dell’usato e le librerie di seconda mano dove trovo, a volte, i colpi di fortuna, l’introvabile.  

Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la pratichi?
Lettura che assolve a tutti i bisogni, necessaria. Per distrarsi è difficile, c’è quella per addormentarsi, ma è comunque un andare, in un certo senso, verso una profondità. 

Quali sono le letture che hanno contribuito al tuo percorso artistico e, nello specifico, al processo creativo per la produzione di questa raccolta? Che rapporto hai con la parola scritta
Le letture di scrittrici che hanno scardinato le convenzioni, anche letterarie, che si sono messe nel testo e hanno reinventato la lingua da punti di vista inediti e propri. La lettura di Hillman per considerare la materia immaginativa e onirica da una prospettiva archetipica, riconducendola al proprio mistero e poterla quindi utilizzare creativamente senza doverla decodificare, interpretare. La mia ricerca nella scrittura è su quelle parole e immagini che riescano a mettere in luce i rapporti di potere e di costrizione, convergendo su più piani, psichico e corporeo, possano riappropriarsi degli spazi. La scrittura, la lingua è anche un luogo di lotta, come dice bell hooks. Lottare con la lingua per riprendere possesso di sé, per riconoscersi, trovare tutti i silenzi, i vuoti, la memoria portando all’emersione di rimozioni che avrebbero spinto, se non viste, a una strada segnata. Ho scelto come esergo al mio libro una frase da Vicino al cuore selvaggio di Clarice Lispector, e un verso da Luce coatta di Paul Celan. Potrebbero essere loro i miei numi tutelari. Sul mio tavolo di lavoro ci sono libri di poesia, saggi, romanzi, attualmente: Fleur Jaeggy, Ingborg Bachmann, Goliarda Sapienza, Jorie Graham, Alejandra Pizarnik, Roland Barthes, Julio Cortazar, James Hillman, Clarice Lispector, bell hooks…

Tieni dei libri, fumetti, riviste in casa? Se si, ci racconti brevemente come è o non è organizzata la tua libreria?
Tengo molti libri in più librerie che dovrebbero essere organizzati in un’unica enorme. Non esiste un criterio, ma sarebbe da trovare. Solo la poesia contemporanea è riconoscibile in uno scaffale a parte. 

Hai dei consigli di lettura da suggerire?
Malina di Ingborg Bachmann, Il bambino di pietra di Laudomia Bonanni, Brevi scene di lupi di Margaret Atwood, La riproduzione dei profili di Rosmarie Waldrop.  


Venerdì 28 gennaio al Centro Sociale Culturale Villa Paradiso, Anna Franceschini ha presentato Pietre da taglio, edizioni Kurumuny, Collana di poesia Rosada in dialogo con Milena Magnani e Caterina Serra.
Nell’immagine, il tavolo di lavoro della poeta.

Anna Franceschini è nata a Bologna, dove vive. Si occupa dell'organizzazione di eventi culturali nell'ambito della città di Bologna. Fa parte della redazione della rivista Le Voci della Luna (Sasso Marconi, Bo). Suoi testi e saggi sono stati pubblicati su lit-blog e riviste letterarie. Nel 2017 ha partecipato alla rassegna di scritture di ricerca Riassunto d'ottobre a cura di Sergio Rotino e Marco Giovenale. È tra le organizzatrici dal 2018 della rassegna di poesia Una come lei, in collaborazione con la Biblioteca italiana delle donne di Bologna. Nel 2018 con la sua silloge inedita è risultata vincitrice alla 16°edizione del Premio Letterario Anna Osti. Nel 2019 ha partecipato agli eventi Bologna in Lettere e Poesia Festival di Modena presentando alcuni suoi testi. Nel 2021 ha partecipato a RicercaBo, laboratorio di scritture di ricerca, a cura di R. Barilli, N. Lorenzini, G. Pedullà. Di recente è uscito il suo primo libro di poesia Pietre da taglio, ed. Kurumuny, collana Rosada Poesia. 


Puoi trovare libri/letture di/e segnalate da Anna Franceschini disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su EmiLib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.