Sabato 5 novembre 2022, ore 21.00
Villa Smeraldi - Museo della Civiltà Contadina
(ore 20.00 visita guidata gratuita al museo)
via San Marina 35, San Marino di Bentivoglio (BO)
7 contro Tebe
I Sacchi di Sabbia
da Eschilo
uno spettacolo de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
co-produzione con I Sacchi di Sabbia
con il sostegno di MiC, Regione Toscana
Sabato 5 novembre alle ore 21.00, a Villa Smeraldi – Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio (BO), nell’ambito della settima stagione di Agorà va in scena 7 contro Tebe, una rivisitazione in chiave semi-comica dell’arcaica tragedia di Eschilo, nata dal lavoro sui classici portato avanti negli ultimi anni dalla compagnia toscana I Sacchi di Sabbia insieme al regista Massimiliano Civica, da questa stagione direttore artistico del Teatro Metastasio di Prato.
Lo spettacolo si terrà al piano nobile della Villa e alle ore 20.00 sarà preceduto, per chi lo desidera, da una visita guidata gratuita al museo e alla cucina contadina, che attualmente ospita la mostra Nei miei panni. Un viaggio nella quotidianità del Mozambico (gradita prenotazione, comunicazione@stagioneagora.it
Sui figli di Edipo, Eteocle e Polinice, grava il funesto destino del padre: i meschini - essendo gemelli e non potendo vantare un diritto certo sul trono - si accordano per regnare a turno. Eteocle è il primo, ma a Polinice non toccherà mai: Eteocle infatti lo fa catturare e allontanare dalla città.
L’esilio forzato porta Polinice a stringere un patto d’alleanza con il Re degli Argivi per vendicarsi di Tebe e del fratello. La tragedia di Eschilo inizia qui, con l’esercito argivo alle porte di Tebe: per ciascuna delle sette porte un guerriero terribile e un altrettanto terribile guardiano. Chi avrà la meglio?
Dopo I dialoghi degli dei e Andromaca, 7 contro Tebe segna la terza tappa del percorso condiviso tra i Sacchi di sabbia e Massimiliano Civica. Eschilo rappresenta apparentemente qualcosa di molto lontano dal mondo in cui la compagnia è solita muoversi. È così che, affrontandolo con la propria personale visione, finisce quasi per farlo somigliare ad Aristofane.
L’alternarsi dei sette duelli scandisce l’energico ritmo di tutto lo spettacolo. Si va verso un crescendo, di cui tutti conoscono l’ineluttabilità: è noto che alla fine saranno i due fratelli a battersi.
Ciò che è veramente inatteso, è il tono “quasi” spassoso che la tragedia assume. Lo spettacolo non è però una parodia, né una dissacrazione limpidamente comica dell’opera di Eschilo, valorizzata, al contrario, da un adattamento che ne cattura con leggerezza le molteplici inquietudini.
Pur non essendo presenti richiami espliciti al presente, risuonano idee, concetti e sensazioni in bilico tra l’antichità e il mondo contemporaneo. Affiora subito la questione dell’attualità dei classici: il coro delle donne tebane, in sandali, tuniche nere e fazzoletto in testa, si lamenta del suo stesso piagnisteo - in un vivace accostamento linguistico di dialetto napoletano e inflessioni toscane - ma è Eschilo in persona ad irrompere in scena per ribadire – inflessibile – che la tragedia si farà.
La sfida di questo nuovo progetto, che miscela alto e basso senza soluzione di continuità, è “costringere” lo spettatore a disposizioni emotive sempre diverse, portandolo a sperdersi nell’immaginario greco.
I SACCHI DI SABBIA
La compagnia I sacchi di Sabbia nasce a Pisa nel 1995 e si distingue nel panorama della scena teatrale italiana per la capacità di far incontrare tradizione popolare e ricerca culturale, spingendosi di volta in volta nell’esplorazione creativa di terreni diversi, dalla letteratura al cinema (Sandokan o la fine dell’Avventura e Tràgos), dal fumetto all’opera (ESSEDICE e Don Giovanni di Mozart). La compagnia ha ricevuto un Premio UBU Speciale nel 2008 e il Premio Nazionale della Critica nel 2011. Nel 2016 I Sacchi di Sabbia vincono il Premio Lo Straniero per la loro attività. Nel 2017 si aggiudicano l’Eolo Award per la loro ricerca nel teatro di figura. Dal 2016, con la complicità di Massimiliano Civica, hanno iniziato a frequentare i classici, riscrivendo I Dialoghi degli Dei di Luciano, Andromaca di Euripide e i 7 contro Tebe di Eschilo.
IL MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA
Il Museo della Civiltà Contadina nasce come museo di comunità, negli anni Sessanta del XX secolo, per volere di contadini ed ex contadini che si riuniscono nell'Associazione Gruppo della Stadura, tutt'ora presente e attiva presso il museo. L’Istituzione Villa Smeraldi è stata costituita nel 1998 dalla Provincia di Bologna, ora Città metropolitana, e sostenuta dai Comuni di Bologna, Bentivoglio e Castel Maggiore. Gestisce il Museo della Civiltà Contadina e il complesso di edifici in cui ha sede. Oltre a una collezione di circa 10000 oggetti, parzialmente esposti nelle 9 sezioni tematiche, il Museo ospita una biblioteca specializzata, un ricco archivio fotografico, un'ampia sezione a cielo aperto e, al piano nobile di Villa Smeraldi, l’antico salone delle feste, oggi trasformato in luogo ideale per convegni ed eventi.