
Gruppo di lettura
Un libro in borsa
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Biblioteca Sala Borsa, piazza Nettuno, 3, Bologna
bibliotecasalaborsa@comune.bologna.it
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Il GdL della biblioteca Salaborsa sceglie una volta l’anno il programma di lettura alternando nella scelta libri di narrativa contemporanea, classici e di autori esordienti.
Un libro in borsa si riunisce il secondo martedì del mese tutti i mesi dell'anno, escluso agosto, alle 17.30 nella sala conferenze al 2° piano di Biblioteca Salaborsa.
- 12 settembre Vasilij Grossman, Stalingrado, traduzione di Claudia Zonghetti
- 10 ottobre Enrico Galiano, Eppure cadiamo felici
- 14 novembre Sergio Kraisky, La maledizione di Rasputin
- 12 dicembre Henry James, Le ali della colomba, traduzione di Beatrice Boffito Serra
- 9 gennaio 2024 Thomas Bernhard, Ungenach, una liquidazione, traduzione di Eugenio Bernardi
- 13 febbraio Georgi Gospodinov, Cronorifugio, traduzione di Giuseppe Dell'Agata
L'incontro avverrà in presenza in biblioteca e anche in collegamento Meet, per informazioni e prenotazioni scrivi una mail a bibliotecasalaborsa@comune.bologna.it
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Stalingrado
di Vasilij Semenovič Grossman

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Altri libri letti
- Narratori delle pianure di Gianni Celati
- Domani nella battaglia pensa a me di Marías, Javier
- La luna e i falò di Cesare Pavese
- La macchia umana di Philip Roth
- Il circolo Pickwick di Charles Dickens
- Le correzioni di Jonathan Franzen
- Il giocatore di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
- Vite che non sono la mia di Emanuel Carrère
- Serotonina di Michel Houellebecq
- Gita al faro di Virginia Woolf
- Sbucciando la cipolla di Günter Grass
- Una questione privata di Beppe Fenoglio
- Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman
- Le intermittenze della morte di José Saramago
- La boutique del mistero di Dino Buzzati
- Le affinità elettive di Wolfgang Goethe
- Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro
- Opera al nero di Marguerite Yourcenar
- La ragazza con la Leica di Helena Janeczek
- La ragazza con la Leica di Helena Janeczek
- Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo di Svetlana Aleksievic
- Se non ora quando? di Primo Levi
- Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood
- La boutique del mistero di Dino Buzzati
- L'arminuta
- L'avversario di Emmanuel Carrere
- Resto qui di Marco Balzano
- La signora della porta accanto di Yewande Omotoso
- Facciamo che ero morta di Jen Beagin
- Una vita di Guy de Maupassant
- Dawla di Gabriele Del Grande
- L'uomo senza qualità di Robert Musil
- Quando lei era buona di Philip Roth
- La masseria delle allodole di Antonia Arslan
- Le nostre anime di notte di Kent Haruf
- Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal
- Il treno dei bambini di Viola Ardone
- Terapie alternative per famiglie disperate di Arnon Grunberg
- Amy e Isabelle di Elisabeth Strout
- Gimpel l'idiota di Isaac B. Singer
- L'ibisco viola di Chimamanda Ngozi Adichie
- Underworld di Don de Lillo
- Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk
Abstract
Quando Pëtr Vavilov, un giorno del 1942, vede la giovane postina attraversare la strada con un foglio in mano, puntando dritto verso casa sua, sente una stretta al cuore. Sa che l'esercito sta richiamando i riservisti. Il 29 aprile, a Salisburgo, nel loro ennesimo incontro Hitler e Mussolini lo hanno stabilito: il colpo da infliggere alla Russia dev'essere "immane, tremendo e definitivo». Vavilov guarda già con rimpianto alla sua isba e alla sua vita, pur durissima, e con angoscia al distacco dalla moglie e dai figli: «...sentì, non con la mente né col pensiero, ma con gli occhi, la pelle e le ossa, tutta la forza malvagia di un gorgo crudele cui nulla importava di lui, di ciò che amava e voleva. Provò l'orrore che deve provare un pezzo di legno quando di colpo capisce che non sta scivolando lungo rive più o meno alte e frondose per sua volontà, ma perché spinto dalla forza impetuosa e inarginabile dell'acqua». È il fiume della Storia, che sta per esondare e che travolgerà tutto e tutti: lui, Vavilov, la sua famiglia, e la famiglia degli Saposnikov - raccolta in un appartamento a Stalingrado per quella che potrebbe essere la loro «ultima riunione» -, e gli altri indimenticabili personaggi di questo romanzo sconfinato, dove si respira l'aria delle grandi epopee... E se Grossman è stato definito «il Tolstoj dell'Unione Sovietica», ora possiamo finalmente aggiungere che Stalingrado, insieme a Vita e destino, è il suo Guerra e pace.