
Gruppo di lettura dedicato al libro fotografico
Il gruppo di lettura è un’attività collaterale e gratuita del bookshop di Spazio Labo’ e Leporello. Il bookshop è aperto dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 presso Spazio Labo’, in Strada Maggiore 29 a Bologna.
Per partecipare al gruppo di lettura è necessario prenotarsi tramite email all’indirizzo info@spaziolabo.it oppure compilare il seguente form online: https://forms.gle/CsabKH8YjXNqybBKA.
La partecipazione è gratuita e non è obbligatorio essere soci o socie di Spazio Labo’ per partecipare.
Il primo incontro è previsto per lunedì 11 dicembre alle 19.30 allo Spazio Labo‘- Strada Maggiore 29.
Il primo libro fotografico sarà SCUMB Manifesto, di Justine Kurland (MACK, 2022), scelto a partire da una riflessione sui temi della mostra di Jess T. Dugan attualmente in galleria a Spazio Labo'.
In questa lettura collettiva partiremo dall’analisi di alcuni collage per ricostruire la storia delle pubblicazioni da cui sono tratti e approfondiremo alcuni riferimenti iconografici dell’autrice e la connessione fra questa pubblicazione e i suoi lavori precedenti.
Non sono necessari l’acquisto e/o la lettura del libro fotografico per la partecipazione al gruppo di lettura.
I partecipanti e le partecipanti hanno inoltre la possibilità di consultare gratuitamente il libro presso il bookshop di Spazio Labo’ e Leporello (Strada Maggiore 29, Bologna, dal lunedì al venerdì, ore 16-19).

Ispirato all’iconoclasta tratto femminista SCUM (Society for Cutting Up Men) Manifesto di Valerie Solanas, SCUMB Manifesto ci introduce all’iniziativa senza compromessi della fotografa Justine Kurland: la Society for Cutting Up Men’s Books. Questo volume presenta una collezione di collage che Kurland ha creato tagliando e riconfigurando libri fotografici di artisti uomini, mentre attraversava il processo di epurazione della propria biblioteca di circa 150 libri di maschi bianchi etero che hanno monopolizzato il canone fotografico. La natura del collage – eterogeneo, scomposto, mutevole, perturbato, cyborg, fantastico – lo ha reso a lungo una strategia femminista nella vita e nell’arte. Il rituale di Kurland è riparatore e amorevole: ogni opera è un recupero della storia; uno smembramento del patriarcato; un’inversione di genere dei termini usuali del possesso; e un modesto tentativo di compensare una vita di disparità di reddito. Ogni lavoro in SCUMB suona come un elettrizzante appello alla libertà – la libertà di creare, distruggere, immaginare e rimodellare il nostro mondo visivo e sociale.