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copertina di Isole Scritte
Gruppo di lettura

Isole Scritte

Contatti via Dè Griffoni 5/2, nassauets@gmail.com Sito web

Gruppo di lettura del circolo Nassau

Isole scritte è gruppo di lettura e un percorso multidisciplinare che racconta ai partecipanti il contesto culturale che circonda e influenza la nascita e la vita di un libro.
Ideato da Carlotta Forni e Giorgia di Nardo Fasoli, si ritrova presso Nassau, circolo culturale in via de' Griffoni 5/2.
Nassau è nato a inizio 2023 e si propone di essere un libero centro di scambio e di idee nel cuore della città e di portare mostre, concerti, eventi e anche una sala di registrazione.
Il gruppo si riunirà il 20/11, il 27/11, il 04/12 e il 11/12 2023 presso il circolo culturale Nassau in via de Griffoni 5/2 dalle 19 alle 21.
Il nuovo ciclo di incontri avrà come libro centrale Amianto. Una storia operaia di Alberto Prunetti e nello stile del gruppo di lettura ci concentreremo sui contenuti sociali, culturali, e transmediali che costituiscono l'ossatura del libro. In occasione della riedizione presso l’editore Feltrinelli, ci inoltreremo nella storia di Renato, il padre di Alberto. Originari della Maremma, l’autore e il protagonista ci regalano una vicenda che ha il respiro ampio di una nuova possibilità letteraria. È nell’Italia degli anni Settanta che Renato comincia il suo lavoro di operaio specializzato in giro per il paese, lavorando presso tutti i più importanti poli industriali dell’acciaio del paese.
Accompagnati dalla colonna sonora dei cantanti toscani da Nada a Piero Ciampi, sveleremo la grande umanità della letteratura working class e le questioni di carattere sociale che pone al centro del discorso narrativo.
L'ingresso è sempre gratuito con tessera AICS.

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Amianto di Alberto Prunetti
copertina di Amianto
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Abstract
È il 1969 e al Cardellino di Castiglioncello, locale alla moda del litorale livornese, una foto ritrae una Nada appena giunta in vetta alle classifiche circondata da un gruppo di ragazzi. Fra questi c’è Renato Prunetti, un operaio che, per poter entrare al Cardellino, ci lavora stagionalmente come cameriere, mentre la grandissima parte della sua vita la trascorrerà dentro le fabbriche di tutta Italia, come saldatore trasfertista. Da Piombino a Novara, da Casale Monferrato a Taranto, da Mantova all’entroterra ligure, non si contano gli stabilimenti siderurgici in cui l’operaio Prunetti è impiegato. Il lavoro è duro, ma come sempre lo è stato quello della classe operaia. E poi per fortuna nella vita c’è anche altro: le gite in campagna, le partite di calcio, le uscite al bar con amici e colleghi, i figli da crescere. E Renato Prunetti sa approfittare dei piccoli piaceri dell’esistenza così come sa lavorare a regola d’arte quando si trova in fabbrica. Il suo spirito irriverente e la battuta toscana pronta e fulminante lo accompagnano ovunque e fanno pensare che quest’uomo saprà godersi la pensione. Ma in fabbrica Renato ha respirato di tutto: zinco, piombo e buona parte della tavola degli elementi di Mendeleev, fino a quando una fibra d’amianto trova la strada verso il torace. È così che il destino dell’operaio Prunetti si compie prima del tempo, per una malattia mortale che si sarebbe potuta evitare se i padroni avessero investito nella salute dei lavoratori, e non solo negli utili immediati. A ricostruire la vicenda di Renato è suo figlio Alberto che, intrecciando affetto e rabbia, gusto per la risata e dolore, ci restituisce il ritratto di un uomo e di una classe lavoratrice forse sconfitta ma che non rinuncia alla propria storia.
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