
Gruppo di lettura
Gruppo di Lettura Primo Levi
La partecipazione è libera, gratuita e riservata a chiunque sia iscritto della Università Primo Levi.
Il Gruppo è coordinato da Adelaide Grella, affiancata da un Comitato di Redazione. Gli incontri del Gruppo di Lettura si tengono il secondo giovedì del mese presso la sede della Università Primo Levi – via Azzo Gardino 20/C – Bologna.
Prossimi incontri
-
giovedì 8 giugno ore 9.15-11.30: Niente di vero di Veronica Raimo
-
giovedì 14 settembre ore 9.15-11.30: Proposte di lettura
La partecipazione è libera, gratuita e riservata agli iscritti della Primo Levi.
Info sulle modalità di svolgimento sulla pagina del Gruppo
Sta leggendo
Niente di vero
di Veronica Raimo

Dove trovo questo libro a Bologna?
Altri libri letti
- Lungo il fiume di Edna O'Brien
- Rinascimento privato di Maria Bellonci
- Il bibliotecario di via Gorki di Massimo Fagnoni
- Città sommersa di Marta Barone
- Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek
- Amatissima di Toni Morrison
- L'inverno più nero di Carlo Lucarelli
- Il colibrì di Sandro Veronesi
- La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini
- L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva
- L'architettrice di Melania Mazzucco
- Confessioni di un borghese di Sandor Marai
- Sara al tramonto di Maurizio De Giovanni
- La ricamatrice di Winchester di Tracy Chevalier
- Le mie cene con Edward di Isabel Vincent
- Il ponte sulla Drina di Ivo Andric
- La polvere del mondo di Nicolas Bouvier
- A grandezza naturale di Erri De Luca
- Il vento degli altri di Silvia Cuttin
- II Commissario Soneri e la Legge del Corano di Valerio Varesi
- Il terzo Tempo di Lidia Ravera
- La grande A di Giulia Caminito
- Non tutti i bastardi sono di Vienna di Andrea Molesini
- La valigia di Agafia di Marta Franceschini
- Sono socievole fino all’eccesso – Vita di Montaigne di Ugo Cornia
- Noi Due di Giorgio Diritti
- Sesso droga e lavorare di Lo Stato Sociale
- La frontiera di Alessandro Leogrande
- Il treno dei bambini di Viola Ardone
- Pietro e Paolo di Marcello Fois
Abstract
La lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine è sempre lo stesso. L'unica rivoluzione possibile è smettere di piangerci su. In questo romanzo esilarante e feroce, Veronica Raimo apre una strada nuova. Racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. "Niente di vero" è la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo. «All'inizio c'è la famiglia. Veronica Raimo racconta che, specialmente se si è figlie, quell'inizio combacia con la fine» (Domenico Starnone). «Leggere questo romanzo è una festa. Ma molte pagine sono ferite da medusa: bruciano alla distanza» (Claudia Durastanti). Prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da Fleabag al Lamento di Portnoy, aggiungete l'uso spietato che Annie Ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in Italia ancora non c'era. Veronica Raimo sabota dall'interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All'origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l'impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all'indicibile. In questa storia all'apparenza intima, c'è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell'energia paralizzante che può essere la famiglia, dell'impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dall'intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante. «Veronica Raimo è l'unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente» (Zerocalcare).