GdL online sulla letteratura israeliana contemporanea
Un gruppo dedicato ai nuovi scrittori israeliani contemporanei.
Il gruppo è coordinato da Anna Grattarola. La partecipazione è libera, gratuita e aperta a tutt*.
Prossimo incontro: giovedì 8 giugno h 17 online per parlare di Badenheim 1939 di Aharon Appelfeld, traduzione di Elena Loewenthal, Guanda, 2007
Per partecipare è sufficiente scrivere a ufficiostampa@museoebraicobo.it confermando il proprio interesse per ricevere una mail di invito con le istruzioni per partecipare all'incontro.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra: Sinistra per Israele | Museo Ebraico di Bologna | Biblioteca Amilcar Cabral | Istituto Parri.
Per info: Museo Ebraico di Bologna
051 6569003 | info@museoebraicobo.it

- Operazione Shylock: una confessione di Philip Roth
- Dove si nasconde il lupo di Ayelet Gundar-Goshen
- Stupore di Zeruya Shalev, traduzione di Elena Loewenthal
- Canaglia di Itamar Orlev
- A un cerbiatto somiglia il mio amore di David Grossman
- Verso casa di Assaf Inbar
- Tre di Dror Mishani
- Svegliare i leoni di Ayelet Gundar-Goshen
- Per lei volano gli eroi di Amir Gutfreund
- L'ultima intervista di Eshkol Nevo
- È questa la terra promessa? di Eli Amir
- Rifugio di Sami Michael
- La tenuta Rajani di Alon Hilu
- Tre piani di Eshkol Nevo
- Il Signor Mani di Abraham B. Yehoshua
- Il tunnel di Abraham B. Yehoshua
- Il mostro della memoria di Yishai Sarid
- Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen
- I cinque di Vladimir Jabotinsky
Il libro è la storia del silenzio surreale che precede la catastrofe. Il silenzio è quello di Badenheim, una località di villeggiatura austriaca, frequentata soprattutto da agiate famiglie borghesi di origine ebraica, nell'estate del 1939; la catastrofe è quella dei campi di concentramento, che si annuncia sempre più incombente e imminente, ma che viene con ostinazione negata da coloro che sono destinati a subirla. A Badenheim tutto continua come sempre, come nelle estati precedenti, come se anche nel 1939 fosse possibile godersi le vacanze: balli, feste, innamoramenti, persino il festival delle arti. E non servono a nulla le voci insistenti di trasferimenti di massa in Polonia, gli ambigui controlli sanitari a cui gli ebrei vengono sottoposti e tutti gli altri segnali che l'estate alla vigilia della Seconda guerra mondiale porta con sé. Sono pochi coloro che davvero realizzano ciò che sta inesorabilmente avvenendo; pochissimi quelli che perdono, comprensibilmente, la testa; gli altri, la gran parte, insistono a negare l'evidenza, a proseguire in un cieco ottimismo che li spingerà a non voler vedere fino all'ultimo, fino al giorno in cui un treno con destinazione sconosciuta arriverà proprio a Badenheim...
Traduzione di Elena Loewenthal