Tra novembre 2020 e marzo 2021 Annamaria Depasquale ha svolto presso l’ufficio del Patto per la Lettura di Bologna | Bologna Biblioteche il tirocinio del Master Valorizzazione turistica e gestione del patrimonio culturale UNIBO. Obiettivo del progetto era di raccontare e valorizzare la realtà delle biblioteche in questi tempi pandemici.
Il percorso è stato articolato in diverse azioni:
- un questionario per raccogliere le testimonianze dirette dei bibliotecar*
- analisi e restituzione attraverso un racconto complessivo della situazione delle biblioteche (gennaio/febbraio 2021)
- #SpecialmenteinBIBLIOTECA percorso social su @Pattoletturabo dedicato alle singole biblioteche della rete con contenuti e immagini originali.
- un project work finale da presentare in sede di Master, venerdì 5 marzo 2021 h 14.
Resilienza, opportunità, biblioteche sono le tre parole chiave che hanno guidato l'intero progetto.
Le biblioteche sono istituzioni culturali fondamentali nella quotidianità, nella formazione, nello studio, nella ricerca, e nell’aggiornamento di molte persone, eppure nei tanti DPCM non sono state nemmeno nominate e nel dibattito pubblico rispetto alle chiusure dei vari luoghi culturali - musei, teatri, cinema - sono rimaste in posizione defilata. Cosa ha comportato questa ‘invisibilità’? Cosa ha significato la loro chiusura, che scenari si sono aperti, che riflessioni e che azioni sono in corso’ Un periodo inatteso e lungo di riduzione o assenza dell’utenza, di aperture limitate, chiusure totali o a singhiozzo, personale ridotto o in smart working: quali strategie di sopravvivenza e quali trasformazioni sono state ipotizzare e quali realizzate da istituzioni culturali come le biblioteche, dove la ricchezza del patrimonio è un tutt’uno con i servizi? Come tutto questo si è trasformato in opportunità per comprendere meglio il proprio ruolo e centrare la propria funzione nel contesto inedito tracciato dal Covid.
Focus del progetto sono state le biblioteche della rete Specialmente in biblioteca, un insieme di biblioteche specializzate di Bologna. Sedici biblioteche che afferiscono a istituzioni differenti che organizzano e sviluppano, insieme ad altre istituzioni culturali cittadine, azioni comuni di promozione e comunicazione per far conoscere e promuovere le proprie attività e le proprie risorse al fine di aprirsi anche ad un pubblico non specialistico.
Questo insieme eterogeneo di biblioteche ha permesso uno sguardo trasversale e variegato sulla situazione. Non solo il pubblico, ma anche le attività e i sistemi organizzativi, a volte misti pubblico/privato sono differenti e variegati. Attraverso dieci domande proposte ai bibliotecar* della rete sono state raccolte esperienze, pratiche, testimonianze, impressioni, proposte.
Contestualmente, è stato realizzato un percorso di promozione dedicato #SpecialmenteinBIBLIOTECA sul canale IG @PattoLetturaBO (4250 follower - febbraio 2021): da fine gennaio a marzo, ogni settimana al martedì pomeriggio e al giovedì mattina, sono state raccontate le singole biblioteche della rete, attraverso immagini e contenuti originali, per promuovere e valorizzare luoghi, patrimoni e servizi disponibili.
DOMANDE/RISPOSTE - una prima analisi
Tra fine gennaio e metà febbraio 2021 sono state inviate dieci domande ai bibliotecar* delle 16 biblioteche della rete. L'intento era infatti di conoscere la situazione del lavoro e dei servizi offerti dalle biblioteche della rete in questi tempi pandemici. Particolare attenzione è stata data alle modalità di resilienza messe in atto per rispondere alle mutate esigenze condizionate dall’emergenza Covid19, con lo scopo di rilevare nuove pratiche e nuove strategie che hanno consentito di aprire scenari inediti rispetto all'organizzazione del lavoro, nei confronti del servizio agli/alle utenti e nella conservazione e valorizzazione del patrimonio. Di seguito le domande e una sintesi delle risposte.
In TRE termini com’è, adesso, lavorare in biblioteca?
Con questa domanda ci si è poste l’obiettivo di farsi raccontare, sinteticamente e anche simbolicamente, il lavoro in biblioteca in questi tempi: le risposte in generale evidenziano solitudini, preoccupazioni e fatiche ma anche lo stimolo e la necessità di progettare e riorganizzarsi per reinventare i servizi.
Quali sono i servizi rimasti attivi? Quali quelli che non siete riusciti a garantire e quali gli eventuali nuovi?
La seconda domanda riguardava i servizi: quelli rimasti attivi, quelli sospesi e quelli che sono stati rimodulati attraverso altre forme/modalità/canali. Durante il lockdown generale i servizi rimasti attivi erano pochi: il prestito digitale attraverso EmiLib/MLOL , l’accesso a risorse e documenti reperibili online nelle varie biblioteche/risorse digitali, il supporto e l’assistenza nelle ricerche bibliografiche, il document delivery, il reference telefonico o via mail.
Da fine maggio 2020 le biblioteche hanno riaperto proponendo un insieme di servizi tra cui il servizio di prestito su prenotazione, il PIC prestito circolante e il prestito interbibliotecario, tutti con relativa quarantena dei libri in rientro, il document delivery, il reference (telefonico, mail, attraverso i servizi centralizzati Chiedi al bibliotecario/SBA UNIBo e Chiedilo al bibliotecario, il servizio cooperativo svolto da diverse biblioteche di Bologna), la consultazione su prenotazione e su turni per pochi utenti alla volta con intervallo per permettere la disinfezione.
L’accesso alle sale studio, l’utilizzo di postazioni per internet o per la visione in sede di dvd sono alcuni dei servizi che non sono stati più attivati o riaperti per brevi periodi, creando un notevole disagio per tutti gli/le utenti.
Alcune biblioteche sono riuscite a garantire alcune attività in modalità online, come la biblioteca del Centro RiESco che ha continuato a proporre corsi di formazione e corsi di italiano per migranti, la Biblioteca Cabral con i Gruppi di lettura online e il Centro di Documentazione Flavia Madaschi del Cassero LGBTQ Center che ha proposto in modalità online, con ottimi riscontri, tutte le attività di promozione della lettura e progetti di educazione alle differenze rivolti ad infanzia e adolescenza, per utenza libera o per le scuole medie e superiori del territorio metropolitano.
Tra le novità, alcune biblioteche hanno cominciato a accogliere richieste di Document Delivery in forma anche da privati utenti e non solo tramite altre biblioteche. Il DD - il servizio di riproduzione di articoli o parti limitate di libro inviate digitalmente - è stato uno dei servizi più richiesti che ha permesso di contribuire alle ricerche e studi delle/degli utenti. Altre biblioteche si sono organizzate con tutta la strumentazione tecnica necessaria e le relative competenze proponendo presentazioni in streaming di libri e altre iniziative - webinar, meeting – e anche il servizio di reference digitale su Meet. La Biblioteca Silvana Contento del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna oltre a rispondere telefonicamente a specifiche richieste ha attivato corsi di formazione online per gli studenti con una frequenza maggiore rispetto a quelli che si tenevano in presenza.
Rispetto all’attività di comunicazione/promozione, quasi tutte le biblioteche hanno potenziato i canali di comunicazione - newsletter, web, social - per informare tempestivamente, al variare dei vari DPCM, sulle modalità per accedere e usufruire dei servizi e per mettere in evidenza risorse e opportunità, mantenendo in dialogo costante con gli/le utenti.
Chi sono adesso i/le vostri utenti e le persone che vi conoscono? Pensate che se ne siano aggiunti di nuov*? Come ci siete riusciti?
Tendenzialmente le/gli utenti sono rimast* le/gli stessi o sono diminuiti: alcune biblioteche, tra cui quelle universitarie, hanno potuto accogliere solo l'utenza istituzionale. Alla riapertura, le modalità organizzative per accedere ai servizi - prenotazioni, quarantena dei libri - e la mancanza di possibilità di poter girare tra gli scaffali non hanno favorito la ri-frequentazione delle biblioteche da parte degli/le utenti. Ma ci sono state anche delle eccezioni: alla riapertura, la Biblioteca Giuseppe Guglielmi del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, una delle poche biblioteche aperte specializzata nel settore dei Beni culturali, ha aumentato i prestiti. La Biblioteca dell’Assemblea Legislativa ha invece aumentato il lavoro con gli/le student* ma ha diminuito quello con tutti gli/le utenti che frequentavano la biblioteca per usufruire del servizio internet e leggere periodici. Le proposte online delle attività ha permesso ad alcune biblioteche di ampliare la platea di partecipazione oltre i soliti circuiti, allargando a nuovi utenti.
Quali sono le attività/lavori che questa chiusura forzata vi ha permesso di fare, sfruttando in positivo questa occasione?
Questa domanda ha permesso di scoprire e raccontare quella parte di lavoro che spesso rimane nascosta e poco conosciuta. Oltre ad alcune attività ordinarie che si potevano eseguire anche in modalità lavoro agile - controllo e recupero dei prestiti scaduti e dei volumi smarriti, reference, ricerche bibliografiche - molte biblioteche hanno organizzato attività straordinarie, tra cui la catalogazione di fondi speciali, il controllo inventariale del patrimonio, la revisione e il riordino delle collezioni, l’etichettatura, la riorganizzazione di magazzini e archivi, lo scarto. Alcune biblioteche hanno avviato e/o proseguito attività connesse a progetti di valorizzazione del patrimonio - digitalizzazione di indici e digitalizzazioni retrospettive, schedatura e digitalizzazione di documenti d'archivio oltre a utilizzare questo periodo per rivedere, aggiornare e riorganizzare i contenuti dei vari canali - web/social.
Durante questi mesi, sono state anche organizzate diverse attività di formazione e autoformazione per conoscere meglio piattaforme e strumenti disponibili e per sviluppare competenze tecniche e professionali nell'intermediazione da remoto con le/gli utenti. Inoltre, alcune biblioteche hanno usufruito del ‘Contributo alle biblioteche per acquisto libri. Sostegno all'editoria libraria’ il contributo straordinario della Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore/MiBACT per l’acquisto di libri presso le librerie del territorio: da luglio i bibliotecar* di queste biblioteche si sono impegnati in ricerche, controlli del posseduto per eventuali sostituzioni di copie deteriorate, ordini presso librerie, controlli dei volumi in arrivo, inventariazione e catalogazione dei nuovi libri. Questo contributo straordinario ha permesso di aggiornare e integrare le collezione: purtroppo, non tutte le biblioteche della rete hanno potuto usufruirne.
Come vi piacerebbe riaprire, con quali cambiamenti? A cosa si può rinunciare? A cosa non si potrà più rinunciare? Le risposte a questa domanda hanno evidenziato diverse cose, tra tutte l'importanza fondamentale della relazione in presenza con l’utenza, in particolare per le attività proposte per bambin* e ragazz*. Questa emergenza ha inoltre evidenziato la necessità di lavorare per favorire l’accesso in digitale a documenti e strutturare servizi di reference online, ma anche di organizzare un’attività di formazione continua per i bibliotecar* e, contestualmente, delle attività di information literacy per gli/le utenti. Infine, si è fatta ancora più evidente la necessità di valorizzare le risorse disponibili - tra cui banche dati, archivi, riviste specializzate - e la necessità di ripensare spazi e individuarne di nuovi per permettere l’accesso e la consultazione, attività imprescindibile e insostituibile per chi studia e fa ricerca.
Voi e le reti (istituzionali, formali, informali): dove avete trovato aiuto e supporto? Quali pratiche vi hanno aiutato a lavorare meglio?
Gli incontri delle varie reti - istituzionali, formali, informali tra cui la stessa rete Specialmente in biblioteca - sono stati molto importanti e necessari soprattutto per confrontarsi e capire cosa e come fare in questa situazione così inedita. Molte biblioteche hanno sottolineato l’importanza delle occasioni di confronto per raccogliere suggerimenti su come rimodulare i servizi, indicazioni su percorsi di formazione ed aggiornamento, condividere buone pratiche e ampliare l'utenza. Una modalità che sicuramente resterà anche dopo questo straordinario periodo sono le riunioni/video meeting online tra bibliotecar*: questa pratica prima poco diffusa permette infatti una maggiore partecipazione soprattutto per coloro che spesso, per mancanza di personale, non partecipavano perchè non potevano lasciare la biblioteca.
Nelle biblioteche universitarie, la rete dello SBA (Sistema Bibliotecario d'Ateneo) ha favorito l'organizzazione in modalità coordinata dei servizi e la risoluzione dei problemi, così come il coordinamento delle biblioteche dell’ex Istituzione Biblioteche di Bologna ora Settore Bologna Biblioteche del Comune di Bologna per le biblioteche afferenti. La domanda sulle reti ha messo in luce l'apprezzamento rivolto al lavoro di coordinamento svolto dall'IBC nel corso del 2020: un lavoro di raccolta delle esperienze provenienti da molte biblioteche nazionali e straniere a cui si è aggiunta la ricerca di resoconti e linee guida di vari paesi sulle tematiche correlate a come rispondere all'emergenza sanitaria in biblioteca. L'insieme dei materiali raccolti ha dato luogo alla redazione di indicazioni operative per la riapertura in sicurezza che le biblioteche dell'Emilia-Romagna hanno seguito.
La vostra biblioteca e il digitale: a che punto siete?
Rispetto al grande, sfaccettato e complesso tema del digitale, la situazione risulta variegata: a parte le biblioteche d’ateneo che hanno tutta una serie di risorse e servizi digitali organizzati attraverso standard e requisiti avanzati, le biblioteche che avevano già delle disponibili risorse in digitale - documenti digitalizzati e organizzati e EmilLib/MLOL - hanno registrato un notevole incremento di fruizione e sono state pronte anche nell’affrontare le possibilità di utilizzo degli strumenti digitali - zoom, streaming, web, social - per proporre servizi e attività. Altre invece sono ancora molto indietro.
Il commento a un articolo di Alessandro Barbero pubblicato su La Stampa il 18 gennaio 2021
I paradossi delle biblioteche proibite, dove entrano soltanto pochi eletti e la richiesta di raccontare un aneddoto rappresentativo del lavoro in biblioteca in questi tempi pandemici: queste le due domande gli attraverso cui si è tentato di indagare il ruolo, la funzione, il valore dei vari istituti e del lavoro bibliotecario. I commenti all’articolo sono stati convergenti: le normative che si sono rivelate non adeguate ai tempi, come quella sul diritto d’autore, imbrigliano il lavoro in biblioteca molto più di quanto non appaia dall’esterno e da prima del Covid19. Le misure restrittive date dall'emergenza sanitaria - chiusure, restrizioni e lavoro agile - hanno decisamente penalizzato chi studia e fa ricerca ma la frustrazione è stata reciproca e subita da ambe le parti, utenti e bibliotecar*. Come insieme di biblioteche specializzate, la limitazione alla consultazione in sede ha penalizzato maggiormente il servizio nonostante lo sforzo per risolvere problematiche e la capacità di offrire alternative, come testimonia la generale riprogettazione dei servizi.
Tra ricordi e aneddoti, la Biblioteca Italiana delle donne ha raccontato di un utente che a gennaio 2020 voleva entrare in biblioteca: fino a quel momento infatti, non si era mai accorto che le biblioteche fossero chiuse. Nell'imminenza della chiusura di novembre 2020, un utente della Biblioteca Guglielmi ha rimproverato l'osservanza delle regole che imponevano una nuova chiusura. Sperava forse una qualche forma di disobbedienza civile.
Molti bibliotecar* hanno raccontato il rientro in sede dopo il primo lockdown: le biblioteche vuote, il silenzio fuori e dentro gli edifici e le generali difficoltà logistiche per riavviare il lavoro, anche solo per procedure semplici come le restituzioni dei libri anche via posta. Convergenza unanime sulla collaborazione degli/delle utenti, sempre rispettosi nelle regole e nelle procedure e lo smarrimento e l’angoscia di chi si è recat* in biblioteca per recuperare un po' di libri il giorno prima della chiusura per fare scorta di libri da studiare e/o di storie da leggere e in cui provare a perdersi, distrarsi, scoprire e scoprirsi. Le biblioteche si sono confermate in questo senso una necessità vitale.
Alcune biblioteche hanno sottolineato la felicità di seguire un laboratorio in presenza da parte di una classe di studenti dell’Aldini Valeriani. Come segnalano dal Centro di Documentazione Flavia Madaschi Cassero LGBTI Center “La pandemia è stata, in generale, una cartina di tornasole che ci ha rivelato e ricordato ogni giorno quanto sia importante il lavoro che svolgiamo. Sicuramente ricorderemo questo periodo per la capacità di resilienza e per la determinazione con la quale abbiamo continuato a svolgere la nostra funzione, inventando e sperimentando nuove modalità, nonostante le condizioni difficili.”
Infine, nell’occasione, è stato chiesto ad ogni bibliotecari* un consiglio di lettura: tra articoli e libri di biblioteconomia e altri suggerimenti proposti in sintonia con la specializzazione della biblioteca, ecco qui la lista in ordine sparso dei titoli, a volte accompagnati da alcune note. Ovviamente, trovate tutti i libri disponibili nelle biblioteche!
- I Rothschild e gli altri di Pietro Ratto, Bologna, Arianna, 2015
- Operazione corona. Colpo di stato globale, a cura di Nicola Bizzi e Matteo Martini, Prato, Aurora Boreale, 2020;
- L’imperialismo fase suprema del capitalismo di Vladimir Il’ič Lenin, Roma, Editori riuniti, 1970;
- Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo, SUR 2020
- L’articolo di Ornella Russo e Silvana Mangiaracina del 2017, Perchè non mi mandate il pdf? che getta luce sul complesso mondo dei contratti di licenza delle risorse elettroniche, riproposto dalla Rete Nilde in risposta all'articolo di Barbero.
- La biblioteca di Parigi di Janet Skeslien Charles, Milano: Garzanti, 2020
- Cassandra di Christa Wolf, Roma : E/O, 1990
- Un oceano, due mari, tre continenti di Wilfred N'sondé, Roma, 66th and 2nd, 2020
- Biblioteche innovative in un mondo che cambia di David R. Lankes, Editrice Bibliografica, 2020
- La cultura orizzontale di Giovanni Solimine, Giorgio Zanchini, Roma/Bari, Laterza, 2020
- In Patagonia di Bruce Chatwin, Milano: Adelphi, 2010. Per tornare a viaggiare. Lontano.
- Le nuvole di Picasso: una bambina nella storia del manicomio liberato di Alberta Basaglia con Giulietta Raccanelli, Milano, Feltrinelli, 2014
- Gesù di Nazareth. Vita e destino di Daniel Marguerat, Claudiana, 2020 Marguerat è un rarissimo esempio di illustre accademico, biblista e teologo, dalla penna felice: nei suoi libri si coniugano rigore scientifico, affabilità e ironia. In questo, davvero per tutti, offre un ritratto per molti versi sorprendente di Gesù (rabbi, guaritore, poeta…) basato sulle fonti storiche, che descrive con chiarezza, raccontando di fatto anche la “costruzione” che le comunità protocristiane hanno operato.“Come in un’inchiesta poliziesca, lo storico lavora per indizi. Ricostruire la vita del Nazareno significa riesplorare le testimonianze antiche per scrutare l’oscurità e scoprire chi egli fu, come apparve ai suoi contemporanei”
Un grande grazie a tutt* i/le bibliotecar*! Buon lavoro!
#SpecialmenteinBiblioteca su IG @PattoLetturaBo
L’account IG @PattoLetturaBO è nato a febbraio 2019: a febbraio 2021 ha raggiunto i 4400 follower e vien gestito attraverso una redazione partecipata e un piano redazionale definito. E’ stato scelto questo canale per una promozione periodica delle biblioteche della Rete #Specialmenteinbiblioteca: due appuntamenti a settimana, da gennaio a marzo, per raccontare le singole biblioteche attraverso immagini e contenuti originali, per promuovere e valorizzare i luoghi, i patrimoni e i servizi disponibili. Per ogni biblioteca è stata organizzata una visita in compagnia del* responsabile o qualcun* della biblioteca per realizzare foto e raccogliere informazioni: successivamente sono stati creati i contentui, una galleria di 10 immagini originali e un racconto della biblioteca sintetizzato in 3 punti: luogo, patrimonio, servizi. Il riscontro è stato molto positivo: tanti gli apprezzamenti e le interazioni di chi ha scoperto in questo modo luoghi e servizi inattesi.