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#LETTUREsulTavolo | Allison Grimaldi Donahue

un format settimanale per raccontare libri e letture al Nuovo Forno del Pane 
7 ottobre 2020 | sei domande a Allison Grimaldi Donahue

Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e con l’oggetto libro/pubblicazione?

Per me i libri sono tutto. Sembra una cosa estrema a dire, ma è la verità. Sono la scrittrice del gruppo, quindi forse questo sembrerebbe ovvio, ma il mio rapporto con la parola scritta è anche una questione materiale. La mia pratica è un’investigazione continua verso cosa significa la parola, cosa fanno le parole, che funzioni hanno. Credo che questa mia relazione venga anche dal fatto che non sono solo scrittrice ma anche traduttrice, anzi sono prima traduttrice e poi scrittrice per formazione, quindi sono sempre stata curiosa della relazione fra lingue e dentro le lingue, e anche fra linguaggi diversi, cioè intersemioticamente.

Quali sono i testi significativi nella tua formazione artistica? 
Ho sempre l'impressione che le cose più significative nel mio percorso artistico o di scrittrice siano cose misteriose, che non riesco ad identificare subito, se riesco mai. Leggo tanto, e leggo tante cose allo stesso tempo, sempre un libro di poesia in borsa, sempre pronta, mentre leggo anche libri di prosa, e si incrociano, si parlano fra di loro tramite me. Quindi, alla fine, è difficile capire cosa rimane forte, tuttavia, ci sono di sicuro certi libri che rimangono presenti sempre nel mio lavoro.
Sono abbastanza infinite le mie letture credo ma se mi limito, scelgo cinque essenziali:
Of Grammatology di Jacque Derrida
Il Canzoniere di Francesco Petrarca
Short Talks di Anne Carson
Lunch Poems di Frank O’Hara
The Ontology of the Accident di Catherine Malabou

Biblioteche, archivi, librerie: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste utili per le tue ricerche?
Sono un superfan delle bibliografie come metodo di ricercare. Mi piace tantissimo seguire le tracce degli altri. Adoro le biblioteche da sempre, passavo ore e ore al Russell Library a Middletown, Connecticut dove sono cresciuta. Poi, all’università mi ricordo che ho dichiarato la nuova biblioteca a Middlebury College: paradiso. E ci credo ancora. Apprezzo molto l’archivio della Galleria Nazionale a Roma in questo momento che sto traducendo Autoritratto di Carla Lonzi, e lì hanno tutte le sue cose. E ho due librerie preferite nel mondo direi, Spoonbill & Sugartown Books a Brookyln e The Book Mill a Montague, Massachusetts, dove ho passato anche tante ore da piccola con i miei. 

Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la usi?Tutto. Veramente. Devo dire che faccio tanta ricerca in questo periodo per vari progetti e insegnamento. Però, durante il lockdown ho ritrovato un po’ l’esperienza di leggere per piacere puro, ho letto Madame Bovary nella vasca da bagno e vorrei tenere quell'aspetto della lettura sempre con me.

Quali sono le letture che contribuiscono al tuo percorso creativo durante questa residenza? Quali libri, riviste, fanzine si accumulano sul tuo tavolo di lavoro? 
Allora, ci sono tutti i libri che ho di Carla Lonzi. The Telephone Book di Avital Ronell. Limited Inc. di Jacque Derrida. Libri di poesia di Stacy Szymaszek, Lisa Robertson, Marilena Renda, Antonella Anedda, Clark Coolidge, Vito Bonito e Etel Adnan. E c’è anche Mariangela Gualtieri che mi ha regalato Giulia Crispiani (e c’è anche suo libro). Poi ho appena scritto un articolo per FlashArt su Wayne Koestenbaum, quindi avevo tutti i suoi libri qui. Ne porto altri da casa quasi ogni giorno perché mi piace variare il mio lavoro, non lavorare sulle stesse cose ogni giorno.

Hai dei consigli di lettura da suggerire?
Ma certo! Allora, ho letto Breasts and Eggs un romanzo di Meiko Kawakami e tradotto in inglese da Sam Bett e David Boyd e in italiano da Gianluca Coci, quest’anno ed è veramente bello, inquietante e piacevole. Direi anche di tornare ai saggi di Eve Sedgewick e anche di Samuel Delany—sto leggendo Times Square Red, Time Square Blue, è una riflessione sugli spazi e le relazioni possibili dentro quegli spazi, e come la gentrificazione delle città distrugge tantissimo la possibilità di contatto fra gruppi diversi. E penso che tutti debbano leggere più poesia, come abitudine, per la vitalità della lingua, di ogni lingua. In questo momento sono molto con James Schuyler quindi vorrei lasciarvi con questa sua poesia, se posso:

Salute
Past is past, and if one
remembers what one meant
to do and never did, is
not to have thought to do
enough? Like that gather-
ing of one of each I
planned, to gather one
of each kind of clover,
daisy, paintbrush that
grew in that field
the cabin stood in and
study them one afternoon
before they wilted. Past
is past. I salute
that various field.

Saluto
Il passato è passato, e se uno
ricorda quel che voleva
fare e poi non ha fatto, non
basta aver pensato di
fare? Come quella raccolta
di un esemplare di ciascuno
che avevo escogitato, un
esemplare di ogni tipo di trifoglio,
margherita, hieracium che
cresceva in quel campo
dove stava il capanno e
studiarli per un pomeriggio
prima che appassissero. Il passato
è passato. Saluto
quel vario campo.
(Traduzione di Massimo Bacigalupo)
 


Allison Grimaldi Donahue (Middletown, 1984) è poeta, scrittrice, e traduttrice. È autrice di Body to Mineral (Publication Studio Vancouver 2016) e di On Endings (Delere Press 2019). Pubblica su Los Angeles Review of Books, Brooklyn Rail, BOMB, FlashArt, Nero e altre riviste. Ha realizzato performance presso Gavin Brown Rome e Hyper Maremma in 2019. È stata scrittrice in residenza a New York Center for Book Arts e a Bread Loaf Conference. La sua traduzione di Autoritratto di Carla Lonzi esce nel 2021 con Divided Publishing. 
 

Puoi trovare libri/letture segnalate da Allison Grimaldi Donahue disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su Emilib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.


#LETTUREsulTavolo è un percorso di promozione circolare/integrata a cura del Patto per la lettura di Bologna e MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna insieme ad artiste e artisti del Nuovo Forno del Pane.