Conversazione su Gloria E. Anzaldúa a partire da Luce nell'oscurità: Luz en lo oscuro: riscrivere l'identità, la spiritualità, la realtà (Meltemi) e Terre di confine : la frontera: La nuova mestiza (Edizioni Black Coffee traduzione Paola Zaccaria) con Elisabetta Careri, autrice dell’introduzione di Luce nell'Oscurità/Luz en lo oscuro, Paula Satta, autrice della prefazione di Luce nell'Oscurità/Luz en lo oscuro, Laura Scarmoncin, traduttrice di Luce nell'Oscurità/Luz en lo oscuro e Valeria Ribeiro Corossacz, docente di antropologia culturale e etnografia presso l'Università di Roma Tre.
Come lei stessa si definiva, Gloria Anzaldúa è stata «scrittrice, poeta teorica femminista-queer chicana texana patlache (parola nahuatl per lesbica)» oltre che attivista del movimento per i diritti dei lavoratori agricoli migranti. In Terre di confine. La Frontera si mescolano diversi stili di scrittura, storia e mito, spagnolo e inglese, esperienze personali e poesia. È così che Anzaldúa sceglie di introdurci in uno spazio fronterizo, un luogo di passaggio, contraddizioni e conflitti. Un luogo che è altro da tutto ed è altro ancora. Questo luogo geografico è la frontiera tra Messico e Stati Uniti. In questa nuova traduzione si è deciso di non tradurre le parti in spagnolo, così come nel testo originale, per esporre chi legge direttamente all'esperienza del bilinguismo e alla fatica di capire poco o di non capire affatto.
Luce nell'oscurità rappresenta il culmine del pensiero filosofico maturato da Anzaldúa. L'autrice valorizza forme e modalità subalterne di essere, sapere e creare, che sono state marginalizzate dal pensiero occidentale, e teorizza il suo processo di scrittura come una pratica artistica, spirituale e politica pienamente incarnata. In questo volume Anzaldúa intreccia gli elementi che danno corpo alla sua particolare forma di attivismo spirituale. Mutuando dalla tradizione tolteca e del Messico contemporaneo ci conduce sulla via di guarigione dello sciamanesimo nepantlero, una terra di mezzo dove politiche sociali e biografie individuali si incontrano alla frontera per negoziare nuove forme di concepire il mondo, fuori da ogni dualismo e dominio patriarcale.
Elisabetta Careri è insegnante, parte del collettivo femminista CattiveMaestre, dottora di ricerca in Studi Interculturali con tesi su letteratura chicana.
Paula Satta, è sociologa argentina, studentessa di astrologia e dottoranda di ricerca in studi di genere. Attiva in spazi e collettivi lesbotransfemministi, sempre curiosa delle teorie e delle pratiche decolonizzanti d'ascolto del corpo e dell'emozionalità.
Laura Scarmoncin è traduttrice e redattrice, si è a lungo occupata di storia e studi sul genere e la sessualità, e per oltre un decennio ha militato nei movimenti LGBTQ+ e femministi.
Valeria Ribeiro Corossacz è docente di antropologia culturale e etnografia a Roma Tre, femminista, italiana e brasiliana, lavora su razzismo, sessismo e diseguaglianze di classe e sulla loro articolazione.