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copertina di A.M.A.R.E

A.M.A.R.E

Voci dal verbo LEGGERE | in occasione della pubblicazione di A.M.A.R.E di Amanda Vähämäki, Martina Sarritzu, Alice Socal, Roberta Scomparsa, Eliana Albertini, Canicola edizioni, qualche domanda su libri e letture alle 5 autrici | marzo 2021 

Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e con l’oggetto libro/pubblicazione? 

Amanda Vähämäki Sono una lettrice sporadica, ci sono dei periodi in cui leggo molto e dei periodi in cui non leggo quasi niente. Faccio parte di un circolo di lettura e l'idea è che si leggano libri scritti da donne.


Martina Sarritzu Sono nata in una famiglia di lettori forti, ma quasi tutti i romanzi che giravano in casa provenivano dalla biblioteca. Con questo imprinting ora il possesso dell’oggetto libro mi mette spesso a disagio. La cosa si fa più seria se ho speso i miei soldi: mi sembra di dover leggere con più attenzione, in un momento pulito da ogni altro pensiero. E siccome non mi succede quasi mai, finisce che i libri che mi compro li adocchio con senso di colpa, in attesa della congiuntura perfetta. Preferisco prendere i romanzi in biblioteca o farmeli prestare: la scadenze mi aiutano a venire a patti con l’imperfezione.Questo non mi succede con i fumetti: tendo comunque a concedermeli come un lusso e a scegliere quelli che so di non poter trovare facilmente in biblioteca o nelle librerie degli amici.


Alice Socal Leggere è stato elemento indispensabile nella mia crescita, da piccola e da adolescente ho letto moltissimo, soprattutto storie che avessero il potere di turbarmi. Pubblicare un libro o una storia in una antologia invece mi permette di fermare un punto sulla linea del tempo. L’idea che il libro continui ad esistere anche senza di me (vuoi che scappo a vivere in una foresta o cambio identità) mi rassicura.


Roberta Scomparsa Leggere è per me un'attività costante che è entrata a far parte del mio lavoro. Un libro mi porta immancabilmente altrove, e così continuamente perchè l'interesse non si spegne, al massimo diminuisce a periodi. Infatti non leggo sempre allo stesso ritmo: più assiduamente se devo iniziare a scrivere una storia o inventare un soggetto: perchè mi fa immaginare e ragionare.


Eliana Albertini Leggere lo considero uno degli strumenti principali che ho per stimolare il fermento mentale necessario a fare quello che faccio (il primo in assoluto invece è guardare). Se non potessi leggere di sicuro mi mancherebbe. A volte mi capita di non farlo per vari motivi (poco tempo, stanchezza, bisogno solo di guardare senza interpretare) ma tengo sempre almeno due, tre libri sul comodino, o uno nella borsa se devo prendere il treno. Mi tranquillizza.


Quali sono i testi significativi nella tua formazione? 

Amanda Vähämäki Spero di essere ancora in formazione :-) .
A casa abbiamo sempre letto molto e ci sono sempre stati molti libri. Da adolescente mi sono messa a cercare da leggere in biblioteca, soprattutto i fumetti. Ma non saprei dire una cosa precisa. Adesso sto pensando a una nuova storia che sicuramente deve molto ai libri di Lucy Maud Montgomery, ma vediamo come va a finire.


Martina Sarritzu In adolescenza ho smesso di leggere e disegnare, perché le mie amiche non lo facevano e io ci tenevo a essere giusta. Mi ricordo di un giorno in cui avevo preso per sfizio dalla libreria di mio fratello La fata Carabina di Pennac, in vista di un viaggio in treno. Dopo qualche pagina ho provato paura per tutto il tempo che avevo sprecato a non leggere. Quindi, l’elenco dei miei testi formativi non saprei farlo, ma direi che il Ciclo di Malaussène ha determinato la mia uscita dal "letargo".


Alice Socal Banalmente da adolescente divoravo libri di scrittori come Irvine Welsh, Chuck Palahniuk, Elllis... ovunque ci fosse un po’ di sfascio e degrado. La scrittrice svolta per me è stata Ágota Kristóf con Il grande quaderno.


Roberta Scomparsa Non saprei elencarli, da sempre ho subìto il fascino delle forme cartoonesche, in adolescenza mi attraevano soprattutto i contenuti controculturali. Sono sempre la stessa ma i miei gusti si sono ampliati e diversificati. Tuttavia capisco che una condizione mi interessa quando c'è di mezzo il fantastico.


Eliana Albertini Credo siano due i momenti principali in cui le cose hanno preso una certa piega: quando ho letto Il giornalino di Gian Burrasca a 8 anni (riletto poi svariate volte) e Il Barone Rampante a 12 anni. Di base il fare quello che si vuole, osservando le cose reali da un mondo parallelo.


Biblioteche, archivi, librerie, web: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste, fumetti utili per le tue ricerche?

Amanda Vähämäki Frequento spesso la biblioteca per qualsiasi cosa.


Martina Sarritzu Sono molto visiva: per quanto riguarda il disegno mi sblocco partendo dalle suggestioni che mi dà il lavoro di un fotografo. Mi piace “copiare” da un altro medium. Di solito il fotografo di turno arriva per caso. Ad esempio, quando ho iniziato la scrittura di Un passo indietro, la mia storia per A.M.A.R.E., avevo sottomano Prima di scrivere. Fotografie di un ragazzo, un libro di memorie e fotografie di  J. M.Coetzee, trovato tra le proposte di Biblioteca Salaborsa. Mi aveva incoraggiata l’idea che anche la sua narrazione partisse da scene immortalate. Il mio archivio preferito al di là di tutto è quello che ho sul cellulare. Fotografo e filmo tutto quello mi sembra molto bello (o più spesso molto brutto): sono bravissima a non farmi notare mentre lo faccio.


Alice Socal Attualmente sono molto ferma. Se un titolo mi incuriosisce molto lo compro (possibilmente usato o direttamente dalla casa editrice) su internet. Una scelta pratica legata al mio attuale stile di vita (plus corona-time).


Roberta Scomparsa Il web, certo, per fare ricerche è essenziale. Il più delle volte ho bisogno di approfondire e vado per biblioteche alla ricerca di titoli precisi, scoprendo poi molto altro di più. Sono anche fortunata ad aver sempre avuto amici che sono anime autodidatte come me e fortunatamente prestano le proprie cose.

Eliana Albertini Principalmente in libreria e in biblioteca. Capita di fare anche delle ricerche sul web per capire se esistono libri che mi possono servire più di altri in un determinato momento, ma poi mi innervosisco perché mi rendo conto che me ne servono troppi.


Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la pratichi?

Amanda Vähämäki Direi per tutto questo e altro. A casa mia, quando ero piccola, si poteva leggere a tavola, e di solito quando ho qualche libro che mi tira molto leggo a colazione e la sera prima di addormentarmi. Leggo ad alta voce ai figli (9 e 11 anni). Ogni autunno cerco di conoscere una nuova specie di fungo edibile, leggo i libri sui funghi e annoio i figli e gli amici con i miei fatti sui funghi. Comincio molti libri ma non li finisco così spesso.


Martina Sarritzu Avere un progetto per cui documentarmi (e quindi vedere la lettura come un lavoro) è sicuramente un modo di fregarmi e leggere di più. Ho un problema con il lavoro: la lettura “libera” è il premio che mi concedo se ho fatto tutto quello che mi ero preposta, spesso però per riuscirci arrivo a sera disfatta e quindi rimando. Un altro ottimo modo di fregarmi è ascoltare audiolibri mentre disegno: uso principalmente la piattaforma MLOL e Ad alta voce di Rai Radio 3. Mentre sistemavo le tavole di A.M.A.R.E. ho ascoltato Il diario di Jane Somers di Doris Lessing. E’ bello scorgere dei paralleli tra quello che sto raccontando e quello che sento in sottofondo: ho ritrovato parti di Anna e Viola nell’amicizia tra Jana e Maudie.


Alice Socal Sicuramente come stimolo e svago per cercare una voce diversa con cui confrontarmi al di fuori di quella che vivo ogni giorno nella mia testa. In altri casi, se preparo ad esempio un workshop, per prepararmi, documentarmi e costruire un po’ di struttura dove non ce n’è.


Roberta Scomparsa Per me leggere è sul momento evasione, piacere. Più in profondità è nutrimento per la mia fantasia. A lungo termine è scoperta di me attraverso qualcosa fatto da altri. Nel tempo costruisco un percorso personale che fa sviluppare la mia personalità, la mia visione delle cose. Ci piace quello che sentiamo assomigliarci e forse per la stessa logica, in questo percorso, ricerco conferme nei libri di quello che in un certo senso già so.


Eliana Albertini Per me è un modo per scoprire in quanti modi la realtà può essere interpretata. Io posso avere il mio, ma mi piace relazionarmi con quello degli scrittori che hanno punti di vista simili, o diversissimi. Alcuni mi affascinano così tanto e mi sembrano così perfetti che vorrei perdermici e non uscire più.


Quali sono le letture che hanno contribuito al percorso creativo durante la realizzazione della storia per A.M.A.R.E? Quali libri, riviste, fanzine, fumetti si accumulano sul tuo tavolo di lavoro? 

Amanda Vähämäki Quando devo per davvero disegnare cerco di non consumare troppi libri o film o serie o fumetti, perché a volte in qualche senso sono "troppo" e mi fanno diventare indecisa. Questa storia è stata particolare perché l'ho realizzato in un periodo molto lungo segnalato dalla pandemia, lockdown e la riapertura - e un secondo lockdown. Mi ricordo che durante il primo lockdown ho letto libri di Sarah Waters ed è stato una sorta di escapismo totale. Durante l'estate ho letto Oranges Are Not the Only Fruit e Why Be Happy When You Could Be Normal di Jeannette Winterson, e mi ha colpito l'onestà e l'umorismo della narratrice e mi ha dato una specie di spinta di credere alla storia che stavo disegnando. Quando stavo finendo il fumetto ho ascoltato, tra altre cose varie, due podcast sulla letteratura. Una è un'analisi femminista su Harry Potter e si chiama Witch, please e mi fa sempre felice! L'altra è stata Lolita Podcast di Jamie Loftus.


Martina Sarritzu L’antologia fa parte del progetto Dalla parte delle bambine di Canicola Edizioni e ho iniziato leggendo questo saggio di Elena Gianini Belotti. Poi tra gli acquisti consigliati per me era comparso Che cosa è il sesso? di Alenka Zupančič e l’ho comprato prendendolo come un segno, dato che volevo parlare di come la sessualità ci forma sin da bambine: ho capito solo che il sesso è il buco del sacco (più o meno) e che l’algoritmo frega. Mi è stato molto più utile rileggere i miei vecchi diari segreti e riguardare le foto che ci facevamo in discoteca. Sul tavolo quando scrivo tengo sempre un libro qualsiasi di Alice Munro. In questo caso ho pensato anche alla scrittura secca e frammentaria di Herta Müller.


Alice Socal Purtroppo zero :( sto procedendo a lentezza esasperante la lettura della biografia Just Kids di Patti Smith. Purtroppo ho poco tempo libero e la stanchezza spesso fa optare per un film piuttosto che per una lettura.


Roberta Scomparsa Realizzando la storia pensavo soprattutto agli episodi autobiografici che l'hanno ispirata direttamente, però quei fatti erano già all'epoca, senza volerlo, intrisi di spirito d'avventura da classici per ragazzi. Il mio fumetto per l'antologia parla di un'amicizia che si serve della fantasia per vivere la realtà più intensamente. L'aura di storie a cui sono affezionata come ad esempio le avventure di Hucklberry Finn, Pinocchio o Peter Pan credo si percepisca vagamente.


Eliana Albertini Per quanto riguarda la storia che ho realizzato per l'antologia non riesco a stilare una vera cronologia di letture recenti. Si tratta più che altro di un percorso lunghissimo, un accumularsi di letture che hanno condizionato comportamenti e dinamiche sociali. Ciò che ho ri-letto per creare la storia è stato principalmente il sottoprodotto di quel percorso: diari, conversazioni, chat, sms trascritti in adolescenza.


Tieni dei libri, fumetti, riviste in casa? Se si, ci racconti brevemente come è o non è organizzata la tua libreria?

Amanda Vähämäki Ho tre librerie: una per i fumetti, libri di fiction, poesia e libri sui funghi e i miei altri interessi vari, giardinaggio etc. Una per la mia collezione di libri di fantasia e libri per i ragazzi, un po' datati e nostalgici, che forse un giorno i miei figli leggeranno, ma molto probabilmente anche no. La terza è in camera dei figli e contiene al momento libri di Harry Potter e fumetti di Paperino e Topolino.


Martina Sarritzu Ho una libreria organizzata malissimo. L’ordine è un’imposizione per me, se prendo un impegno con me stessa poi mi tocca mantenerlo e onde evitare ulteriori fatiche, i miei scaffali non hanno coerenza. Ci tengo di tutto, tra cui una collezione di scatole di Tabasco. Se vogliamo trovare un criterio i libri della biblioteca li tengo sul tappeto, quelli degli amici sul divano, quelli che sto leggendo sul letto. Mi fa anche piacere ritrovare i romanzi che ho prestato sottolineati, imbarcati e pieni di orecchie. A parte i fumetti: se quelli tornano malmenati, mi dispiace.


Alice Socal Sono molto poco maniaca o Nerd in questo. Cerco di tenerli insieme per autore e casa editrice. Ma ora si mescolano cose del mio compagno o libri di narrativa o per bambini e lascio che la situazione evolva (o degeneri) senza grosse ansie.


Roberta Scomparsa La mia libreria non è molto organizzata, c'è solo una separazione quasi netta tra fumetti e il resto, ma poi è lasciata a sè stessa. Riflette il mio limite incerto tra ordine e disordine , infatti se cerco qualcosa la trovo subito.


Eliana Albertini Di solito nella libreria o sulle mensole cerco di ordinarli per categoria (fumetti/romanzi/fanzine) ma senza un'attenzione maniacale. Sul comodino e scrivania infatti poi si mescola ogni cosa: quando mi servono dei riferimenti pesco da tutto indistintamente. Certi fumetti stanno benissimo abbinati a certi romanzi piuttosto che ad altri fumetti, per esempio.


Hai dei consigli di lettura da suggerire? 

Amanda Vähämäki Consiglio i fumetti di Hanna Gustavsson!


Martina Sarritzu Mi piace farmi consigliare da chi conosco. “Se sono fatta così e cosà, cosa dovrei leggere?” Ultimamente ad esempio ho scoperto i racconti di Aldo Nove. Uno dei libri più belli che possiedo è Le memorie della Menta Piperita, scritto da Elena Morando e illustrato da Anke Feuchtemberger. Oltre a essere un oggetto proprio curato, racchiude tutto quello che vorrei mettere nel mi lavoro: disegno, ricordi d’infanzia discontinui che finiscono per restituire una narrazione unitaria. E poi The principles of uncertainty di Maira Kalman, un libro illustrato e in parte fotografico che è un percorso di associazioni libere tra le immagini, le persone e i luoghi cari all’artista.


Alice Socal L’ultimo fumetto che ho letto è La radura di Antonia Kühn. Bellissimo ma ho pianto dalla prima all’ultima pagina, va bene consigliare libri che fanno stare male?


Roberta Scomparsa Ultimamente ero motivata a leggere fiabe popolari per mio studio, ma non è una cosa che consiglierei, anche perchè la maggior parte di queste sono crudeli. Consiglio di leggere le autoproduzioni del Doner Club.


Eliana Albertini Per me è sempre difficile consigliare qualcosa genericamente. L'ultimo libro che ho letto è Il sole dei morenti di Jean Claude Izzo, perché pensavo che prima o poi mi piacerebbe vivere al mare, un giorno, e il protagonista del libro è un senzatetto che decide di andare a morire al mare. Per cui quello che mi sento di consigliare è: trovate il libro che va bene per voi in questo momento della vostra vita.


A.M.A.R.E. di Amanda Vähämäki, Martina Sarritzu, Alice Socal, Roberta Scomparsa, Eliana Albertini, Canicola edizioni, 2021 fa parte di Dalla parte delle bambine, un progetto di Canicola Edizioni teso alla promozione e alla diffusione di una cultura della non discriminazione a partire dall’educazione ai sentimenti già nella prima infanzia, realizzato grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna - Area Nuove Cittadinanze e Quartieri Pari Opportunità, tutela delle differenze, contrasto alla violenza di genere e la rete culturale di festival, associazioni e istituzioni che lo accolgono e lo difendono.
Canicola edizioni  | www.canicola.net | Disponibile in libreria 


Puoi trovare fumetti/libri/letture segnalate dalle varie autrici disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su EmiLib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.