logo Patto per la lettura
copertina di #LETTUREsulTavolo | Mattia Pajè

#LETTUREsulTavolo | Mattia Pajè

un format settimanale per raccontare libri e letture al Nuovo Forno del Pane 
2 dicembre 2020 | sei domande a Mattia Pajè

Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e con l’oggetto libro/pubblicazione?
I libri e la lettura hanno due ruoli molto diversi per me. I libri sono degli oggetti meravigliosi, cerco di comprarne sempre un po’ di più di quelli che leggo. Mi piacciono anche chiusi impilati a terra o sui mobili, blocchi compatti di carta che contengono mondi potenziali. La lettura è tutt’altra cosa, ovviamente meno oggettuale, la concepisco molto legata alla narrazione della quotidianità. I libri che leggo sono sempre in qualche modo giusti per il periodo in cui li leggo, sono spesso legati a circostanze che definirei sincroniche. Forse il punto di contatto tra questi due mondi sono le pieghe degli angoli delle pagine che ritengo significative, solitamente faccio pieghe molto piccole a formare dei triangolini, utilizzando tutti e quattro gli estremi delle pagine. 

Quali sono i testi significativi nella tua formazione artistica?
Naturalmente i testi che parlano d’arte, Il primo in assoluto che ho letto è la storia dell’arte raccontata da Gombrich, avevo circa 15-16 anni, ricordo che mi colpì come le prime due tavole a cui Gombrich faceva riferimento erano due disegni raffiguranti il figlio di Rubens e la madre di Dürer. Per spiegare una cosa così complessa, prendeva come punto di partenza dei disegni autobiografici e colmi di intimità.Poi passò qualche anno prima di tornare sull’argomento. Cominciai con la bibliografia accademica per poi dedicarmi a testi più vicini ai nostri giorni, che tentavano di raccontare il presente, in seguito capii che potevo tranquillamente sbilanciarmi nella filosofia, nella letteratura e nella poesia senza perdere di vista ciò che volevo imparare sull’arte.

Biblioteche, archivi, librerie: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste utili per le tue ricerche? 
Le biblioteche non mi fanno impazzire, molto utili a volte lo riconosco, ma preferisco un rapporto più privato con i libri e la lettura. Mi piacciono le librerie o i negozietti, dove posso trovare ciò che cerco o trovare ciò che non sapevo di stare cercando. L’acquisto del libro per me è il primo passo per avvicinarmici, perchè mi serve una certa dose di convinzione per comprarlo e portarlo a casa. In biblioteca ho sempre fatto confusione e i libri in prestito non mi hanno mai dato molta fiducia. A volte mi capita di ricorrere a archivi online, quando non ho la possibilità di trovare certi titoli, ma cerco sempre di avere della carta stampata in mano prima di approcciarmi alla lettura.

Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la pratichi?
Ultimamente mi fa piacere leggere la mattina appena sveglio, con il corpo ancora intorpidito mi sembra di avere una lucidità sopraffina. Comprendo i passaggi più articolati dei saggi solo la mattina, con una tazza di tè.
Mi piace molto anche leggere per gli altri. Quando trovo dei capitoli o dei passaggi particolarmente significativi mi registro mentre li leggo ad alta voce, poi li mando alle persone a cui voglio bene.

Quali sono le letture che contribuiscono al tuo percorso creativo durante questa residenza? Quali libri, riviste, fanzine si accumulano sul tuo tavolo di lavoro?
Tendenzialmente i libri che accumulo sul tavolo sono quelli che ho già letto e che magari contengono delle pagine preziose che mi piace rileggere in certi momenti durante il lavoro, oppure manuali o libri tecnici che utilizzo per alcune opere specifiche. Uno tra i più utilizzati è sicuramente Sequenze numeriche per rigenerare e guarire il tuo corpo di Grigori Grabovoi, è un manuale enciclopedico a cui ad ogni patologia umana è associata una sequenza numerica che, a detta dell’autore, ha la capacità di curare tale patologia.

Hai dei consigli di lettura da suggerire?
Mi piace molto dare e ricevere consigli specifici, trovo che ogni lettura sia in qualche modo legata a delle circostanze particolari. Se penso a interlocutori in generale mi viene da consigliare uno dei testi più mutevoli e speciali che ho letto, uno di quelli che sembra cambiare ogni volta: Bhagavadgītā, è un testo molto antico, si trova in diverse edizioni e traduzioni in quasi tutte le librerie e biblioteche.


Mattia Pajè (Melzo, 1991) si diploma al dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2015. L’interesse di Pajè si concentra sui processi di produzione e di fruizione delle opere, il suo corpo di lavori, esteso e diversificato, comprende opere pittoriche, scultoree, installative, multimediali e performative. Nel 2016 si occupa della direzione artistica di LOCALEDUE, realtà no-profit per l’arte contemporanea a Bologna. Nello stesso anno co-fonda lo spazio Gelateria Sogni di Ghiaccio, seguendo la direzione artistica insieme a Filippo Marzocchi e realizzando oltre 25 tra mostre e progetti legati all’arte contemporanea visiva, sonora e performativa.
www.mattiapaje.com

Puoi trovare libri/letture segnalate da Mattia Pajè disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su Emilib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.

#LETTUREsulTavolo è un percorso di promozione circolare/integrata a cura del Patto per la lettura di Bologna e MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna insieme ad artiste e artisti del Nuovo Forno del Pane.