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copertina di FREEWEAR ACADEMY presenta SCIAME

FREEWEAR ACADEMY presenta SCIAME

La letteratura transfemminista diventa una collezione di moda e di racconti illustrati nel nome di un'economia circolare. 

Sabato 3 dicembre alle ore 18.30 (presso DAS - Dispositivo Arti Sperimentali, via del Porto 11/2) Freewear Academy presenta al pubblico SCIAME, la capsule collection progettata da 12 ragazze dell’Istituto Professionale Aldrovandi Rubbiani di Bologna con il coordinamento creativo di Ksenjia Savicevic (Etikwear).Un progetto a cura di baumhaus che ha coinvolto 12 studentesse di una scuola superiore bolognese.

Una sfilata spettacolo che racchiuderà in sé sei mesi di esperienze di formazione e di confronto che le ragazze hanno attraversato durante lo svolgersi del progetto: dalle letture alle riflessioni sul linguaggio transfemminista e sulla moda circolare, esplorando l'idea di un'economia più sostenibile, fino allo sperimentare concreto della creatività nella realizzazione della mini collezione e nella pianificazione dei processi di vendita possibili.Freewear è un modello di formazione che coinvolge le nuove generazioni all’interno della filiera della moda streetwear progettato da baumhaus, cooperativa sociale di Bologna che si occupa di innovazione della formazione tecnica e professionale, in particolare in campo ICC. Dopo la prima edizione di Freewear Academy (2019–2021) che portò alla realizzazione di Bswitch, collezione gender neutral e inclusiva, ispirata al rione della Bolognina, oggi il nuovo progetto si chiama Le parole di tuttз, ed è finanziato dalla call “Insieme per la Scuola” della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

SCIAME, questa nuova mini-collezione di abiti e accessori che prende il nome dal titolo di una poesia di Jeanann Verlee, Lo sciame presente nella raccolta Poesie per ragazze di grazia e di fuoco (Rizzoli), è ispirata dal confronto delle 12 studentesse delle Aldrovandi con la letteratura transfemminista ed è stata confezionata dalle donne detenute nella sezione femminile della Casa Circondariale della Dozza, grazie alla partnership con la cooperativa Gomito a Gomito. Il percorso formativo di 80 ore complessive è iniziato lo scorso maggio. A un primo incontro dedicato ai temi del corpo e della sessualità, coordinato dall’antropologa Nicoletta Landi, è seguito un secondo workshop sulla creazione di uno “scarabeo femminista” facilitato dalla ricercatrice Giulia Selmi di Progetto Alice. Grazie a questi input e a una lettura creativa di testi della letteratura femminista - tra le tante segnaliamo, bell hooks, Audre Lorde, Ursula K. Le Guin, Bernardine Evaristo, Chimamanda Ngozi Adichie, Virginia Woolf, Nadeesha Uyangoda, Angela Carter - le partecipanti hanno individuato 6 parole di riferimento come punto di partenza per l’ideazione e la progettazione grafica della collezione di streetwear, composta da 6 capi scelti direttamente dal gruppo di lavoro. La scelta dei testi a cui è ispirata la linea è stata realizzata di concerto con il Patto per la Lettura di Bologna, una rete eterogenea di realtà della città di Bologna che ha l’obiettivo di promuovere in modo continuativo, trasversale e strutturato la lettura in tutte le sue forme.

Alla collezione di abiti si associa una collezione di storie illustrate da Martina Sarritzu, fumettista di stanza a Bologna, edite per Canicola Edizioni. La pubblicazione e la linea sono parte integrante l’una dell’altra: ogni capo è legato a una parola e a un racconto che trae ispirazione da racconti emersi durante il laboratorio, da fatti di cronaca e dalla vita dell’autrice. Sostenibilità e circolarità sono al centro del progetto: i capi della collezione saranno infatti venduti sullo shop di Gomito a Gomito, a cui andranno i proventi, ma saranno tutti in edizione limitata e in modalità made to order (si produce solo quello che viene ordinato). Nulla è stato acquistato per produrre la linea SCIAME, ogni pezzo è rigorosamente creato a partire dalle rimanenze di magazzino di aziende di moda del territorio che donano a Gomito a Gomito i tessuti che altrimenti andrebbero distrutti.

I COLORI DOMINANTI della collezione sono il fucsia e l’arancione fluo, così come il nero e le stoffe animalier. Ogni pezzo è unico, diversamente dalle produzioni in serie del fast fashion, e racconta una storia intergenerazionale di creatività, competenze e riscatto. I capi potranno essere prenotati sullo shop di Gomito a Gomito, l’intero ricavato andrà a sostegno delle attività della sartoria sociale impegnata nella Casa Circondariale della Dozza di Bologna. Le fotografie che accompagnano la collezione vedono protagoniste le stesse giovani creative e sono state scattate da Michele Lapini in due luoghi simbolo per la storia della città: la Biblioteca della Donne in via del Piombo e lo storico centro culturale transfemminista Atlantide, con sede nel Cassero di porta Santo Stefano e sgomberato nel 2015.
Il progetto sarà presentato il 3 dicembre alle ore 18.30 a DAS, in via del Porto 11/2, la messa in scena della sfilata è a cura di Eva Geatti, artista e performer di stanza a Bologna.
L’ingresso è su invito. 

La collezione sarà in vendita – solo su prenotazione - nello shop online di Gomito a Gomito / www.gomitoagomito.com a partire dal 7 dicembre.


Nella gallery, alcune immagini dello shooting scattate da Michele Lapini alla Biblioteca italiana delle donne/Centro delle donne di Bologna e la seleione dei libri