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29 marzo 2023, 19:30 @ Vineria La confraternita dell'uva
Via Cartoleria 20/B, 40124 Bologna

Diktionarium

Giorgia La Placa presenta il suo libro

La poeta Giorgia La Placa presenta Diktionarium (Samuele Editore), Premio Bologna in Lettere 2022. In dialogo con Riccardo Frolloni.
Evento organizzato in collaborazione con Lo spazio letterario.
IL LIBRO: La lingua che parliamo, insieme alle tecnologie, attraversa innovazioni repentine. Le tecnologie invecchiano alla svelta e vengono sostituite. Paradossalmente, così come un modello di telefono ha una vita di circa due anni, anche molte parole entrano in uso, circolano e vengono dismesse – basti pensare ai linguaggi dei Millennials e della Generazione Z… Chi ha a che fare con la letteratura, forse, fatica a stare al passo con tutto questo? Un testo letterario ha una durata maggiore rispetto a un dispositivo elettronico, a un’immagine, ma anche alle parole della comunicazione di tutti i giorni. Potremmo, allora, pensare a una vignetta dove i poeti, come cacciatori di farfalle, cercano di agguantare parole sempre nuove, che hanno una vita breve. Una poesia scritta da un tempo cronologicamente ridotto, va incontro linguisticamente ad un invecchiamento precoce? Il bacino del letterario si gonfia come una diga in cui i flussi delle parole nuove sopravanzano la capacità di raccogliere in forme testuali compiute. Ma, se le immagini e gli oggetti diventano presto datati, la poesia non dovrebbe cercare un argine per dare alla lingua un tempo di maturazione e una consapevolezza storica rispetto al loro uso? Credo che La Placa, con il suo Diktionarium, cerchi una risposta. […] Il puzzle si scompone e i legami tra i suoni e i significati si sfaldano. Ma in questo spazio evanescente di parole fantasma non si è più soggetti all’invecchiamento verbale. Ogni parola può dar conto di una sua archeologia e di un suo potenziale senso futuro. La lingua è messa in prospettiva, sottratta alla deperibilità da uso e consumo. Per questo, nel titolo del libro, la voce dizionario riprende la sua etimologia (latina) e la grafia fonetica (k): non è un repertorio morto, ma vive e si pronuncia. Mi chiedo se l’autrice abbia riposto nel rapporto tra poesia e lingua una ipotesi di speranza. Per la poesia che è scritta oggi e per quella che sarà scritta – non solo da cacciatori di farfalle… – la “presenza espressiva”, come la chiamava Pasolini, sarà condizione vitale: una espressione linguistica immediata rispetto all’immaginario che le persone possiedono e che possono comprendere. Maria Borio