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copertina di Luca Gamberini

Luca Gamberini

Voci dal verbo LEGGERE | in occasione della pubblicazione di Pensa che cretino che è l’amore, Mondadori 2021, qualche domanda su libri e lettura a Luca Gamberini | aprile 2021

Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e con l’oggetto libro/pubblicazione? 
Presumere di scrivere (e scrivere è un atto violentissimo, spesso si sottovaluta il potere del logos, il primo potere che Dio offre ad Adamo è dare un nome alle specie animali) senza votarsi totalmente alla lettura non è tanto un controsenso, ma un cortocircuito. E il lettore lo noterebbe. Bisogna aver un profondo rispetto per i lettori, per i loro occhi. E il rispetto nasce dalla ricerca, dal confronto, dall’analisi. Primum legere, deinde scribere, se mi è concesso. Allo stesso modo le immagini: ho avuto grande difficoltà nell’ultima fase di stesura del libro per l’impossibilità a visitare musei, luoghi d’arte. La scrittura è solo l’ultimo atto di un processo certo emotivo ma prima di tutto conoscitivo, quindi esperienziale e solo infine creativo

Quali sono i testi significativi nella tua formazione? 
Forse sembrerà fuori luogo ma il Cardinal Biffi mi disse tanti anni fa che la Bibbia è la più grande biblioteca del mondo. Per la mia formazione poi aggiungo sicuramente Seneca, al quale il prof. Ivano Dionigi mi ha con scrupolo iniziato negli anni universitari; poi certamente Pier Paolo Pasolini per il coraggio del dire, la forza della parola percepita come corpo, quasi come urto. Stilisticamente aggiungo Ungaretti e Montale, che per certi versi rimandano alla sententiae senecane: brevità del testo ma densità e potenza di significato. La parola-verso, che spesso utilizzo, mi deriva da qui: dal valorizzare quella singola parola, da mettere questa in evidenza.

Biblioteche, archivi, librerie, web: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste, fumetti utili per le tue ricerche?
Principalmente in libreria. In quelle fisiche, reali, con i librai. Sono luoghi sacri. Ricordo come fosse ieri quando mia mamma, avevo poco più di 10 anni, mi fece entrare per la prima volta in una libreria del centro. Un momento iniziatico come “la prima volta”. Ogni volta che entro in una libreria capisco che sono a un passo dal cambiare la mia vita. Scegliendo il libro giusto posso davvero cambiare corso ai miei giorni. E questo, su internet, non accade. Ecco perché le librerie vanno difese, strenuamente, sono presidi di futuro. La rete esiste, però da filologo faccio molta attenzione alla fonte: spesso si trovano testi/traduzioni la cui bontà poi è da verificare. E per le immagini niente di meglio che la nostra città, Bologna, passeggiare sotto i portici - non smetterò mai di dirlo - è la mia prima fonte di ispirazione. Senza meta. Ascoltando la città, rumori, scambi di conversazioni, etc…

Lettura come stimolo, approfondimento, per documentarsi, per distrarsi…? Tu come la pratichi?
Lettura come cura per l’anima (“Una spa per l’anima”, ecco un altro testo-chiave per la mia formazione, di Cristina Dell’Acqua, che ha curato la postfazione al mio ultimo libro). Lettura come fuga dal mondo con in sottofondo Bach preferibilmente e una candela accesa. Lettura come necessità: gli scrittori sono artigiani della parola, e la lettura è lo strumento per eccellenza. Lettura come inevitabile test per comprendere quanto la propria voce sia o meno accordata sul presente. Ogni tempo/epoca pretende che gli si parli con la sua lingua. Altrimenti si risulta anacronistici e barocchi - se va bene - ridicoli, se va male. 

Quali sono le letture che hanno contribuito al percorso creativo durante la scrittura di Pensa che cretino che è l’amore? Quali libri, riviste, fanzine, fumetti si accumulano sul tuo tavolo di lavoro? 
Il mio tavolo da lavoro ha prima di tutto un Dizionario, sempre presente, come una bussola. Poi si accumulano quotidiani, perché si scrive (anche) del proprio tempo storico. Si accumulano libri che mi arrivano da parte di editori, di amici scrittori. Si accumulano anche tanti fogli però, quelli che escono dalla mia Olivetti Lettera22, sulla quale tutt’ora compongo buona parte delle poesie che poi trovano vita in un libro. Possono essere già finite, o soltanto bozze. Sicuramente come letture hanno contribuito gli autori della contemporaneità, come Paola Cereda, Silvia Avallone, ma anche poeti come Davide Rondoni, Milo De Angelis, aggiungo poi la guida per le briglia della poesia - che spesso è un animale imbizzarrito, e allora penso a Isabella Leardini, a Matteo Fantuzzi. 

Tieni dei libri, fumetti, riviste in casa? Se si, ci racconti brevemente come è o non è organizzata la tua libreria?
Non sono un grande lettore - ahimè - di fumetti. Ho una cara amica illustratrice (Alessandra Nardotto) la quale però sta provando ad farmeli piacere chissà…Le riviste mi arrivano sul tablet invece. La mia libreria principale (bianca) di fatto occupa quasi tre pareti su quattro della stanza “studio” dove in rigoroso ordine alfabetico sono la maggior parte dei libri, in qualche modo archiviati. Poi vi sono altre due librerie: la prima è sempre nella stesso studio, di colore rosso,  legate alle letture più “fresche”, gli ultimi arrivi, quelli che so che devo leggere (magari per il blog di poesia che curo AlmaPoesia) in tempi abbastanza rapidi. E infine vi è la libreria (bianca) della camera da letto dove tengo i libri già letti, ma che potrebbero a breve tornarmi utili per qualche necessità.

Hai dei consigli di lettura da suggerire? 
Non so se sia una regola ma in genere se compro 3 libri, due sono teoricamente di mio gusto e uno è una scommessa o anzi è proprio un libro che non comprerei. In qualche modo cerco sempre di uscire dalla comfort-zone. Mi forzo. E forzandomi vado in esplorazione di territori sconosciuti. E spesso si fanno splendide scoperte. Per i consigli di lettura sono volutamente tutti al femminile: Elisa Ruotolo, Quel luogo a me proibito, Teresa Ciabatti con Sembrava bellezza e Martina Merletti con Ciò che nel silenzio non tace. Per la poesia invece tre nomi Eva Laudace, Alessandra Corbetta e Valentina Demuro, tre voci giovani e fresche, potenti, affascinanti. 


Puoi trovare fumetti/libri/letture segnalate da Luca Gamberini disponibili al prestito presso le biblioteche di Bologna, al prestito digitale su EmiLib/MedialibraryOnline e in vendita nelle librerie.


Luca Gamberini, Bologna, 1986, laureato in Lettere Moderne e in Scienze Storiche. Esordio poetico nel Gruppo77, uscito con Ensemble (“Un etto d’amore (Lascio?)”, 2018), e Mondadori (“Pensa che cretino che è l’amore”, 2021). Autore per il teatro, il monologo “Tra Venere e le Sirene” ha debuttato al Teatro degli Angeli nel gennaio 2020. Ha dato vita alla performance poetica #PoesiaEspressa in cui improvvisa poesie istantanee per il pubblico con la sua Olivetti Lettera22. Attivo anche nell’arte visiva ha debuttato presso Paratissima Art Fair, Torino, (novembre 2020) con la serie di poesie visive “Stilemi”. È contributor e co-fondatore del blog AlmaPoesia.

Luca Gamberini, Pensa che cretino che è l’amore, Mondadori, 2021