Che ruolo hanno libri e lettura per te, qual è il tuo rapporto con la parola scritta e le immagini e con l’oggetto libro/pubblicazione?
Mi riesce complicato definire un ruolo specifico della lettura; cambia ed è cambiato molto negli anni, spero cambierà ancora. È sicuramente una pratica che invita a riflettere sul tempo e sulle modalità dell’ascolto. Ci interroga su cosa ci piace e ci interessa, quindi su chi siamo. Di recente mi sono accorta di leggere sempre saggi, ho pensato 'aiuto sto diventando noiosa'.
Quali sono i testi significativi nella tua formazione?
Sul piano narrativo, uno degli incontri più significativi è avvenuto a 16 anni con Medea di Virginia Woolf; con la sua capacità di liberarsi dalla morale, stare nel dolore e nelle emozioni. Il Decameron è un altro libro importante: i suoi personaggi pazzi ed emoziona(n)ti mi hanno fatto conoscere il potere generativo della parola, del suo significato, che non è mai uno.
Pasolini non ha vergogna. Mi ha ricondotta alle origini della mia storia, della mia famiglia: Le Ceneri di Gramsci e Poesia in forma di rosa mi hanno insegnato che le parole sono posizionamento nel mondo, pratica politica. Su questa linea, oggi per me sono fondamentali Donne e Unicorni e Il mare sarà solo di Lina Mangiacapre. Sono invito alla danza, al mutamento.
Ci sono poi tantissimi saggi che oggi per me sono significativi; a impronta cito Decolonizzare il museo di Giulia Grechi, A Decolonial Feminism di Françoise Vergès, I'm Not a Woman di bell hooks o Rethinking Global Sisterhood di Nima Naghbi.
Biblioteche, archivi, librerie, rete: dove cerchi parole e immagini, volumi e riviste, fumetti utili per le tue ricerche?
Per lo più cerco libri in biblioteca, per leggerli poi a casa. Una volta tendevo ad acquistarli il più possibile, ora invece mi piace che ci sia un passaggio fra persone… che il loro movimento faccia incontrare altri occhi, altre voci, altre orecchie. Spesso mi trovo negli archivi per fare ricerca; sono emozionanti e inquietanti allo stesso tempo.
Come intendi la lettura ad alta voce e quale significato ha per te all’interno dei contesti in cui la pratichi o la ascolti?
Da piccola leggevo solo ad alta voce: era l'unico modo per ancorare la mia attenzione al ritmo narrativo. L'ho abbandonata alle scuole medie perchè mi richiedeva troppo tempo e mi sembrava sintomo di debolezza. Ho ripreso a leggere a voce alta durante gli anni universitari. È un momento di ascolto e di auto-ascolto.
La lettura è un’esperienza individuale, eppure leggere ad alta voce implica spesso il passaggio dal personale al collettivo. Cosa rappresenta per te leggere ad alta voce nell’ambito del percorso di lettura collettiva del laboratorio “I rom d’Europa?”
Significa tante cose, alcune un po’ difficili da spiegare; tutte le vite e le storie del libro prendono forme sempre nuove, si caricano di tonalità calde; a volte abbracciano, a volte inciampano, si rialzano. Non ci sono codici specifici, ma la lettura assume quasi le forme di un rituale. Si sente sempre molto amore.
Qual è il tuo rapporto con i libri, i fumetti o le riviste che hai già letto? Hai l’abitudine di rileggerli, li conservi o li metti via? Hai dei consigli di lettura da suggerire?
Li conservo, a volte li rileggo, li presto. Ho delle zone della libreria dove metto quelli più significativi, accettando che forse il futuro mi porterà a rinegoziarli. Voglio loro bene ma non li venero: non è un problema se si rovinano un po' e, se mi va, ci scrivo e ci disegno sopra. C’è un libro che mi ha accompagnata in ogni trasloco (quindi lo consiglierei), Performance Studies, ha qualcosa che mi emozionata. Un romanzo dal respiro doloroso, potente ma anche delicato è Il re ombra di Maaza Mengiste. Di recente ho letto Sciroccate (Tamu edizioni): ho riso e pianto e letto a voce alta, insieme alle sue tante voci. Li consiglio molto.
Sara Guidi partecipa al progetto I rom d’Europa, lettura al cosmo , un laboratorio di lettura condivisa ad alta voce, a cura di Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, un progetto ideato da Ateliersi e realizzato con il finanziamento del Centro per il libro e la lettura .
Il progetto prevede nove incontri, da ottobre 2023 a marzo 2024, dislocati in diverse sedi tra cui Atelier Sì e alcune biblioteche della città Metropolitana di Bologna, come la Biblioteca Amilcar Cabral e la Biblioteca Luigi Spina. Durante gli incontri, verranno approfondite ‘pratiche di tecnica per la pronuncia e processi di organizzazione emotiva e fisica per l’emissione vocale e per l’esaltazione e il controllo dei significati, della narrazione e dei sentimenti’. Il percorso ruota intorno alla lettura in ensemble del libro I rom d’Europa. Una storia moderna di Leonardo Piasere (Laterza), ‘un libro capace di mettere a fuoco un insieme di lucidi interrogativi sul contemporaneo attraversando la storia delle relazioni tra rom, sinti e gagé’. A conclusione degli incontri è previsto un reading finale in occasione dell’8 aprile, Giornata internazionale dei rom, sinti e camminanti.
Sara Guidi si occupa di curatela artistica, intrecciando linguaggi visivi, performativi e ricerca archivistica. Il suo focus principale è sulle pratiche generative e politiche dei movimenti femministi storici dell'Italia meridionale; di questi esplora le forme del 'desiderio' e il ruolo del corpo e della poesia.