Siamo partiti dall’idea di una jam-session tra chitarra, contrabbasso e voce per costruire insieme un percorso tra le sonorità e le parole di una ‘napoletanità’ primitiva, a tratti brutale e anche scurrile. Nell’elaborazione drammaturgica, ho attinto per frammenti - uniti da un filo umorale ed emotivo più che narrativo – ad opere che spaziano da Eduardo De Filippo e Raffaele Viviani a Totò e Roberto De Simone, da Ferdinando Russo e Angelo Manna ai toni più aspri e immaginifici di Enzo Moscato, strizzando l’occhio ai testi di canzoni celebri, reinterpretando liberamente parole e suoni nell’ottica di un concerto per voce e contrabbasso. Il nostro viaggio inizia dal sonno inquieto di una Napoli sotterranea e apocalittica e prosegue in un’allucinazione sospesa tra dramma e farsa, attraversando alcuni ‘topos’ classici della drammaturgia e della cultura partenopea: le sopraffazioni, le imprecazioni, la preghiera, il sogno che diventa incubo, le serenate romantiche, l’amore mercificato, il sonno malato e indolente. E trova voce e suono il lamento di una città dalla vitalità scatenata ma ‘guastata’ dalla guerra, che cerca un risveglio della coscienza nell’armonia placata di una ‘pace senza morte’.
BASSO NAPOLETANO
variazioni per chitarra contrabbasso e voce
Marco Sgrosso elaborazione drammaturgica, mise en espace e voce
Felice Del Gaudio chitarra e contrabbasso
ore 20.30
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L’ingresso è riservato ai Soci ARCI
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