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cover of Teatro Comunale di Bologna | Opera 2026
from 24 Jan to 15 Nov 2026 @ Comunale Nouveau
Piazza della Costituzione 4 - Bologna

Teatro Comunale di Bologna | Opera 2026

8 titoli in cartellone, al Comunale Nouveau e all’Auditorium Manzoni | Verso Itaca Stagione 2026

“Verso Itaca” è il titolo della Stagione 2026 del Teatro Comunale di Bologna che come sempre si snoda da gennaio a dicembre attraverso i tre principali cartelloni: Opera, Danza, Concerti.

OPERA 2026

Abbraccia un arco temporale di trecento anni il cartellone operistico del TCBO con 8 titoli, di cui 6 previsti al Comunale Nouveau in forma scenica e 2 all’Auditorium Manzoni in forma di concerto, con una nuova commissione, tre inediti allestimenti e due opere mai eseguite nel teatro del capoluogo emiliano. 

  • AL COMUNALE NOUVEAU

A inaugurare la Stagione lirica il 24 gennaio (repliche fino al 1° febbraio)  è un nuovo allestimento del primo capolavoro serio di Mozart,  Idomeneo , firmato da  Mariano Bauduin – regista che ha collaborato per vent’anni con Roberto De Simone – e guidato musicalmente da Roberto Abbado, Direttore Principale della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, che affronta il titolo per la prima volta. Bauduin sceglie di non raccontare un mito classico rielaborato dal tardo Settecento, ma di abbandonare il tempo della convenzione, di guardare come in un caleidoscopio che altera ogni immagine, come avviene nei progetti pittorici del movimento metafisico: «Ho deciso di avvicinarmi al mito di Idomeneo – racconta il regista – provando a immaginare cosa avrebbe preferito fare Mozart se fosse vissuto all'epoca di De Chirico e di Savinio, che hanno più volte intrapreso il racconto visivo del mito classico, trasformando l'idea stessa di neoclassicismo in qualcosa che di nuovo e di classico avesse soltanto l'essenza inconscia». Il dramma per musica in tre atti in lingua italiana, su libretto di Giambattista Varesco da Antoine Danchet per la tragédie-lyrique  Idoménée  di André Campra, vede nel cast interpreti di pregio al ritorno sul palco bolognese come Antonio Poli nel ruolo del titolo, Mariangela Sicilia (Ilia) e Francesca Di Sauro (Idamante)  – entrambe al debutto nella parte – e Salome Jicia (Elettra). 

Segna invece il debutto al TCBO del giovane talento del podio Leonardo Sini (classe 1990), vincitore del Primo premio al Concorso “Maestro Solti” di Budapest, La traviata di Verdi che torna dal 21 febbraio al 1° marzo nell’allestimento del dicembre 2022 creato dal regista italo-sudafricano Alessandro Talevi per il TCBO all’EuropAuditorium e ora ripensato per il Nouveau. Vincitore dell’European Opera-Directing Prize, Talevi in questo spettacolo aveva messo l’accento sull’idea di Violetta come personalità trasgressiva, che ha il coraggio di sfidare le norme morali canoniche, affascinando la società ma invitando al tempo stesso al giudizio morale. Tra i protagonisti il soprano rumeno Adela Zaharia come Violetta Valéry, che si è aggiudicata il primo premio al concorso Operalia nel 2017, al debutto in Italia, Liparit Avetisyan  come Alfredo, al debutto bolognese, e Nicola Alaimo come Germont. Si alternano con loro nei rispettivi ruoli giovani cantanti come Julia Muzychenko, Davide Tuscano, Lodovico Filippo Ravizza.

È poi dedicato a Mascagni il progetto che accosta l’atto unico Cavalleria rusticana - nell’apprezzato allestimento bolognese ideato da Emma Dante nel 2017 – e il poema cinema-musicale  Rapsodia Satanica – film muto di Nino Oxilia con musiche del compositore toscano proiettato per la prima volta nel 1917 – qui proposto in collaborazione con la Fondazione Cineteca Bologna, in programma dal 21 al 29 marzo. Mentre scorrerà la pellicola, la colonna sonora sarà eseguita dall’Orchestra del TCBO. Sul podio in entrambi i momenti il direttore d’orchestra  Daniel Oren, presenza frequente delle ultime stagioni felsinee e interprete di riferimento del repertorio verista. Tra le grandi voci di Cavalleria rusticana – spettacolo in cui la regista narra il rapporto tra l’anima siciliana e il sacro, la compresenza della vita profana con quella religiosa e l’oppressione della donna, qui rivisto per gli spazi del Nouveau – troviamo Roberto Aronica (Turiddu), Roman Burdenko (Alfio) e Saioa Hernandez (Santuzza), che si alternano con Francesco Pio Galasso, Ariunbaatar Ganbaatar e Martina Belli.

Non poteva mancare il belcanto con un titolo poco rappresentato come Roberto Devereux  di Donizetti, che arriva a Bologna dal 17 al 22 aprile nella lettura tradizionale e rispettosa del libretto del regista Alfonso Antoniozzi creata nel 2016 per il Teatro Carlo Felice di Genova, impreziosita dai costumi di Gianluca Falaschi. Sul podio un direttore esperto come Renato Palumbo e nel cast artisti di primo piano come Francesco Demuro nel ruolo del protagonista, Roberta Mantegna come Elisabetta, Vladimir Stoyanov come Il duca di Nottingham e Raffaella Lupinacci come Sara, in alternanza con Matteo Desole, Karen Gardeazabal, Biagio Pizzuti e Aoxue Zhu, che si è formata alla Scuola dell’Opera del TCBO.

È una novità assoluta che racconta l’amore ai tempi dell’Intelligenza Artificiale Olympia, opera in due atti di Nicola Campogrande - compositore in residenza del TCBO a cui è stata commissionata – su libretto di Piero Bodrato liberamente ispirato ai “Racconti” di E.T.A. Hoffmann, in prima rappresentazione mondiale dal 15 al 19 maggio. Guida l’orchestra Riccardo Frizza, Direttore musicale e artistico del Donizetti Opera festival, già protagonista dell’inaugurazione pucciniana della scorsa stagione. Il professor Spallanzani ha dato vita alla sua creazione più riuscita: Olympia, una giovane donna di straordinario fascino che ignora di essere un androide. Celebrata come l’alba di una nuova era, la creatura attira su di sé fascinazione, desideri, dubbi. «Meritiamo opere che ci emozionino» dice Campogrande «dove la bellezza della tradizione si sposi con il brivido del presente. Ed è quello che ho cercato di fare dando vita a questa partitura». L’allestimento è affidato al giovane regista Tommaso Franchin – che ha lavorato accanto a Davide Livermore, Damiano Michieletto, Gabriele Vacis e Francesco Micheli – che spiega come «Olympia, la  ginoide  (un androide donna), concepita dal suo stesso inventore come strumento e oggetto, […] non rimane specchio muto del desiderio maschile, ma intraprende un cammino verso l’autocoscienza e l’autonomia. […] Il suo percorso diviene allora il centro drammaturgico dell’opera». Anche gli interpreti vocali sono giovani talenti: Isidora Moles è Olympia, Francesco Castoro Jean Paul Dupont, Candida Guida la Prof.ssa Sherry Hope, filosofa scozzese, Stefan Astakhov l’Ing. Lamberto Spallanzani, scienziato, accanto a un artista d’esperienza come Nicolò Ceriani nei panni di Zoltan, imprenditore apolide.

Non è mai andata in scena sul palcoscenico della fondazione lirico-sinfonica felsinea Napoli Milionaria, opera lirica in tre atti del 1977 di Nino Rota su libretto di Eduardo De Filippo tratto dalla sua commedia omonima, che verrà presentata in un nuovo allestimento firmato da Marcelo Lombardero – al debutto italiano – e diretto da James Feddeck, Direttore principale dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali, dal 12 al 17 giugno. Dalla collaborazione tra Rota e De Filippo scaturì un lavoro dal gusto “amaro” per la disillusione post-bellica nei confronti del genere umano e la presa di coscienza del degrado dei valori, oltre che una partitura particolarmente impegnativa vocalmente e con una ventina di personaggi coinvolti, tra cui spiccano Gennaro Jovine, Amalia e Maria Rosaria, a Bologna rispettivamente Paolo Bordogna (in alternanza con Bruno Taddia), Carmen Giannattasio e Mariam Battistelli (che si scambiano con le giovani Laura Stella e Claudia Ceraulo, ex allieve della Scuola dell’Opera).

  • ALL’AUDITORIUM MANZONI

Il barocco ritorna con un titolo mai ascoltato al Comunale: Semele, oratorio in tre atti di Georg Friedrich Händel su soggetto tratto dal mito classico (dalle Metamorfosi di Ovidio), in scena per la prima volta al Covent Garden di Londra nel 1744, proposto in forma di concerto il 23 e 25 ottobre con la direzione di uno specialista come il clavicembalista Rinaldo Alessandrini e un cast di voci barocche capitanato dal soprano Suzanne Jerosme nel ruolo del titolo, dal tenore Jorge Navarro Colorado come Giove/Apollo, dal controtenore Raffaele Pe come Athamas, e con Giuseppina Bridelli (Ino/Giunone) e Monica Piccinini (Iris).

Una pagina francese dove convivono misticismo e sensualità come Samson et Dalila, comédie lyrique in tre atti su soggetto biblico di Camille Saint-Saëns, completa poi la programmazione lirica, il 13 e 15 novembre, con Roberto Abbado sul podio – al suo secondo titolo operistico in Stagione – e grandi interpreti come Gregory Kunde ed Ekaterina Semenchuk nei due ruoli principali. 

Maggiori informazioni: www.tcbo.it/stagione-opera-2026


Info biglietti e abbonamenti Stagione Opera 2026

Biglietteria Teatro Comunale di Bologna
Largo Respighi, 1 - 40126 Bologna
da martedì a venerdì 12.00 - 18.00; sabato 11.00 - 15.00
Tel. (+39) 051 529019 | boxoffice@comunalebologna.it

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