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Reading group

HISTORIA E HISTORIAS

Gruppo di lettura sulla letteratura latinoamericana condotto da Hispania - Asociación Cultural alla Biblioteca Amilcar Cabral. 

L’intento è di leggere insieme alcune opere della letteratura latinoamericana contemporanea che hanno come filo conduttore un focus su avvenimenti storici Durante gli incontri - condotti in spagnolo/italiano da Valentina Coral Gómez - verranno affrontati i vari temi presenti nelle narrazioni proposte, oltre ad alcuni argomenti che riguardano l'opera complessiva dell'autor* protagonista dell’incontro.
Quattro incontri, una volta al mese, al venerdì pomeriggio h 17 alla Biblioteca Amilcar Cabral, organizzati insieme a Hispania Asociación Cultural proposti nell’ambito del Patto per la lettura di Bologna.
Durata 2 h circa.
I libri in programma sono:

  • Venerdì 31 gennaio, Alejo Carpentier, El Arpa y la sombra, 1979 - L’arpa e l’ombra
  • Venerdì 28 febbraio, Gabriel García Márquez, Del amor y otros demonios, 1994 - Dell’amore e di altri demoni
  • Venerdì 28 marzo, Mario Vargas Llosa, La Fiesta del Chivo, 2000 - La festa del caprone
  • Venerdì 23 maggio, Isabel Allende, De amor y de sombra, 1984 - D’amore e ombra 

Tutte i libri/ letture proposte sono disponibili al prestito nelle biblioteche di Bologna.
La partecipazione è libera e aperta a tutt* È
possibile partecipare anche se non si è letto il libro.
Per info scrivere a BibliotecaCabral@comune.bologna.it

Biblioteca Amilcar Cabral

Via San Mamolo, 24 – 40136 Bologna 
tel. 051 2196565 | www.bibliotecaamilcarcabral.it

 

Reading
L'arpa e l'ombra by Alejo Carpentier
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Previously read books
  • L'uomo che amava i cani by Leonardo Padura Fuentes
  • Streghe by Brenda Lozano
  • Ornamento by Juan Cárdenas
  • Como agua para chocolate by Laura Esquivel
  • Un mondo per Julius by Alfredo Bryce Echenique
Abstract

Cristoforo Colombo confessa la sua storia; spiega perché s'è lanciato nell'impresa; racconta le sue avventure e la vita, trascorsa per lo più senza accecanti bagliori di grandezza, con l'eccezione forse dell'amore grande per la regina Isabella (alla quale, però, solo con uno stratagemma riuscì a strappare il consenso e i soldi per il viaggio oltre l'Oceano). Alejo Carpentier ha sempre rivendicato nei suoi romanzi storici il diritto dei latinoamericani ad avere una storia propria, una precisa identità, che non fosse semplice riflesso di quella europea. Come narratore di vicende quasi sempre a cavallo dell'Oceano, è stato forse il primo a ribaltare il cliché di una «America povera di storia quanto ricca di colori locali tutti in superficie» (come scriveva Angelo Morino nella Nota riproposta in questa nuova edizione di un classico). Nell'"Arpa e l'ombra" Colombo dice la verità su se stesso, fin dall'ispirazione per la «scoperta» che gli venne proprio dall'apprendere che l'America era stata già «scoperta»: «oscuro marinaio, allevato tra i formaggi e i vini d'una taverna», in un suo viaggio al Nord venne a conoscere il «gran libro di Adamo di Brema» dov'era svelato come gli antichi vichinghi avessero spinto le navi verso Ovest fino a una Terra del vino, una Terra delle selve. Da quel momento, il tarlo dell'idea che navigando con il Sole si incontra una terra ferma, lo mette in moto e gli accende l'ambizione. A soddisfare la quale dedica innumerevoli peripezie in giro per l'Europa dell'intera esistenza. E così come il suo non è un salto audace verso l'ignoto, un ignoto che già prevedeva, allo stesso modo non è il desiderio di evangelizzare che lo motiva bensì obiettivi più terra terra. Per quanto «verosimile» e non vera questa Vita di Cristoforo Colombo, l'autore non inventa; la costruisce sul la base delle carte e dei diari. La scelta è quella del «primo personaggio in transito fra Europa e America» (Morino), allo scopo di riumanizzarne il mito, di toglierlo dalla sfera dei fini superiori di una storia tutta europea. Ed anche l'espediente narrativo da cui tutto comincia è storicamente fondato: il papa Pio IX che vorrebbe beatificare colui che aprì alla fede cristiana il mondo nuovo. E allora Cristoforo inizia a confessarsi, perché non è all'altezza dell'aureola.

Con una nota di Angelo Morino ; traduzione di Linda Verna

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