Nell’immagine precedente abbiamo introdotto la questione della fantascienza italiana e delle difficoltà che ha incontrato ad affermarsi e trovare un riconoscimento. Evangelisti spesso cita Vittorio Curtoni non solo come autore di ottimi racconti, ma anche in veste di “promotore” degli scritti fantascientifici di autori del nostro paese, soprattutto nelle riviste da lui fondate (ma non solo visto che Curtoni sarà anche collaboratore di «Carmilla»). Nel primo volume qui mostrato, Curtoni compare in veste di critico e traccia, all’altezza del 1977, il percorso compiuto dalla narrativa italiana fantascientifica nel ventennio precedente.
Il secondo volume è invece un’antologia di racconti appartenenti al genere - spesso anzi riconosciuti a posteriori come appartenenti al genere - scritti da autori italiani tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento. Se si ha la pazienza e la curiosità di scorrere l’indice, si nota che a nomi oramai completamente dimenticati si affiancano quelli di scrittori ben conosciuti ancora oggi, sia inscindibilmente legati alla paraletteratura (il sempre presente Salgari) sia invece celebrati dalla critica accademica per opere considerate più “alte” (Luigi Capuana, Massimo Bontempelli).
Vittorio Curtoni, Le frontiere dell'ignoto. Vent'anni di fantascienza italiana, Milano, Nord, 1977.
Collocazione: 35. A. 20202
Le aeronavi dei Savoia. Protofantascienza italiana 1891-1952, a cura di Gianfranco de Turris, con la collaborazione di Claudio Gallo, Milano, Nord, [2001].
Collocazione: 20. G. 2889